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Homo Sapiens, l’evoluzione dell’uomo al Mudec

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Homo Sapiens, l’evoluzione dell’uomo al Mudec

Siamo in viaggio. Da due milioni di anni. Da quando i primi esemplari del genere Homo si diffusero dal continente africano e colonizzarono anche l’Eurasia. Da quando – molto, molto tempo dopo – piccoli gruppi appartenenti alla nostra specie, Homo sapiens, uscirono ancora dall’Africa e affrontarono l’esplorazione di vecchi e nuovi mondi. Oggi quell’avventura non è ancora finita, e non esiste frammento delle terre emerse di questo pianeta che non abbia visto il passaggio o l’insediamento di esseri umani. Da quegli sparuti pionieri si è generata una popolazione che supera i sette miliardi di individui. Siamo una specie planetaria, diffusa ovunque, eppure con un’origine africana recente. Come è avvenuta la straordinaria globalizzazione di Homo sapiens? E a spese di chi? Fino a una manciata di millenni fa sulla Terra esistevano più specie umane. Poi siamo rimasti soli.

La stupefacente storia di come un mammifero bipede sia diventato cosmopolita merita di essere raccontata, perché ci svela da dove veniamo, quali innovazioni ci hanno reso ciò che siamo, e in che modo siamo stati capaci di produrre un ventaglio meraviglioso di diversità culturali e linguistiche. Una moltitudine di storie affascinanti viene prima, molto prima, della Storia con la maiuscola che si studia a scuola. Eppure, sono vicende che ci riguardano da vicino, e che forse ci insegnano qualcosa su come costruire un futuro che sia ancora all’insegna dell’unità di tutti gli esseri umani e al contempo della loro inesauribile diversità. Le storie delle tante “prime volte” dell’umanità sono state per lungo tempo avvolte nell’oscurità, a causa della mancanza di evidenze scientifiche e storiche. Ora, grazie alla convergenza di dati paleontologici, archeologici e genetici, possiamo finalmente ricostruire i sentieri dei primi “esploratori” e con essi la grande storia della diversità umana letta attraverso i geni, i popoli e le lingue.

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