Commenti

Bpm-Banco Popolare, il riassetto italiano supera il primo test

  • Abbonati
  • Accedi
l’analisi

Bpm-Banco Popolare, il riassetto italiano supera il primo test

Ansa
Ansa

Con il via libera alla fusione tra Bpm e Banco Popolare, la prima in Europa da quando esiste la vigilanza Bce, il riassetto delle banche italiane supera il primo test cruciale per un ammodernamento del sistema. Decisiva è stata la riforma delle banche popolari varata un anno fa dal Governo. Senza l'obbligo di legge di trasforazione in Spa delle maggiori popolari, è assai probabile che nessuna fusione sarebbe stata messa in cantiere. Le aggregazioni, e la conseguente maggiore redditività delle imprese bancarie, sono invece indispensabili per riportare la fiducia degli investitori esteri sulle banche italiane. E ora la speranza è che, dopo il merger tra Banco Popolare e Bpm che innalza la soglia dimensionale competitiva, altre operazioni seguiranno. Sempre che la vigilanza Bce non le condizioni ad onerosi aumenti di capitale come è capitato per quello da un miliardo chiesto al Banco Popolare, che pure aveva brillantemente superato gli stress test condotti da Eba e Bce.

I nodi da sciogliere per il sistema sono tuttavia ancora di grande difficoltà. Dalla cessione delle good banks, che richiederà un nuovo contributo da parte dell'intero sistema bancario, all'incremento di dotazione del fondo Atlante. Dai problemi di Carige alle nuove e probabili ricapitalizzazioni di Popolare Vicenza e Veneto Banca, fino al grande rebus del maxi-piano di cessione degli Npl e aumento di capitale di Mps. I mesi finali del 2016 rappresentano la vera cartina di tornasole per la svolta delle banche italiane. Molte operazioni, a partire dal nuovo piano industriale di UniCredit, sono state opportunamente rinviate a dopo il 4 dicembre, quando in Italia si terrà il referendum costituzionale. Gli investitori globali vivono questo appuntamento come un fattore di potenziale instabilità e, fino ad allora, difficilmente si vedranno affluire flussi di capitali verso l'Italia.

E' assai probabile, dunque, che tutti i nodi da sciogliere, anche nel sistema del credito, verranno portati a soluzione dopo la data del referendum.

© Riproduzione riservata