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Ora dirigenti capaci di valorizzare i talenti

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Ora dirigenti capaci di valorizzare i talenti

Italia Forum sport e business, dedicato alle nuove frontiere della sport. Da sinistra Matteo Aicardi, Alessandro Campagna, Elisa di Francisca, Federico Morlacchi  (LaPresse)
Italia Forum sport e business, dedicato alle nuove frontiere della sport. Da sinistra Matteo Aicardi, Alessandro Campagna, Elisa di Francisca, Federico Morlacchi (LaPresse)

L’industria sportiva italiana non si farà certo scoraggiare dalla rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 decretata dal Campidoglio. È stato un duro colpo da assorbire. Ma i progetti, dal campionato mondiale di pallavolo maschile 2018 a Torino a quello di sci alpino di Cortina del 2021 alla Ryder Cup di Golf del 2022, saranno portati avanti con ancora più energia.

Il primo Forum Sport e Business organizzato ieri a Milano dal Gruppo 24 Ore ha raccolto questo chiaro segnale dalla community di operatori economici, rappresentanti istituzionali, manager e atleti.

La propensione al no, alla fuga, al rifiuto aprioristico, non appartengono ai protagonisti dello sport italiano, abituati a muoversi tra mille difficoltà e a tagliare traguardi prestigiosi. Ancora più prestigiosi proprio perché conseguiti in contesti spesso tutt’altro che favorevoli. Atleti come Bebe Vio, fotografata accanto al presidente Usa Barak Obama alla Casa Bianca, o come Federico Morlacchi, che ieri a Milano ha raccontato la sua esperienza di vincitore di sette medaglie paralimpiche, sono i portabandiera di questa cultura del successo costruito con il sacrificio e la passione. Così lo sono altri medagliati olimpici come Matteo Aicardi o Elisa Di Francisca.

È delle loro vittorie che l’industria dello sport si alimenta, a patto che dirigenti oculati, preparati e lungimiranti sappiano valorizzarle al meglio. Come è accaduto per le straordinarie imprese delle tenniste azzurre nei tornei del Grande Slam che hanno riacceso l’entusiamo dei tifosi, fermi ai trionfi di Panatta e soci negli anni Settanta, e contribuito ad accrescere il fatturato della Federazione, dando nuovo lustro agli Internazionali d’Italia. Come ha spiegato ieri Angelo Binaghi, presidente della Fit: «Dal 2005 al 2015 i ricavi sono più che triplicati. Al netto dei contributi del Coni, la Fit crea introiti per circa il 50% del fatturato della Federcalcio. La partecipazione ai nostri tornei è triplicata in 15 anni. Dal 2012 la partecipazione di spettatori paganti agli Internazionali è cresciuta del 27%, con un incremento degli incassi alla biglietteria dell’89%. Incassiamo quasi 12 milioni di euro nella settimana del torneo di Roma, quello che una media squadra di calcio italiana incassa in tutto l’anno».

Un match vinto anche con la fondazione, che poteva apparire velleitaria all’inizio, di una tv dedicata interamente a questa disciplina. «La chiave di volta – ha sottolineato Binaghi – è stata la creazione di “Super Tennis” che ha reso questo sport popolare in Italia. Nel 2015 è diventata la tv sportiva che non trasmette calcio più vista. Dal 2012 al 2015 l’ascolto medio è cresciuto del 242%. Senz’altro l’investimento economicamente più profittevole della nostra federazione».

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