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Con i nuovi cardinali il Papa amplia i confini del mondo

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L'Analisi|Italia

Con i nuovi cardinali il Papa amplia i confini del mondo

Sulle loro teste imporrà la berretta rossa, «a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all’effusione del sangue». Oggi Francesco “creerà” diciassette nuovi cardinali, che nella sua Chiesa più che principi sono missionari negli angoli più lontani e spesso più tribolati del mondo. Il concistoro – il terzo da quando è stato eletto – coincide con la fine dell’Anno Santo della Misericordia: domattina Bergoglio chiuderà la Porta Santa di San Pietro, l’ultima rimasta aperta da quell’8 dicembre dello scorso anno, in una piazza San Pietro blindata per reazione alla strage di pochi giorni prima a Parigi. Due giorni di forte partecipazione e straordinario significato pastorale, quindi, una tappa del pontificato che mette insieme il messaggio planetario della Misericordia - che sarà racchiuso nella Lettera Apostolica che sarà resa nota lunedì - e fissa davanti agli occhi dei cattolici l’unità della Chiesa attorno al pontefice pur nelle differenze di vedute e anche attacchi mossi al Papa dagli ambienti più tradizionalisti. Le critiche mosse da qualcuno di volere “svendere” la dottrina cattolica «non mi tolgono il sonno» dice il Papa in una lunga intervista sul quotidiano Avvenire alla giornalista Stefania Falasca, che coincide con la chiusura del Giubileo. «Quanto alle opinioni, bisogna sempre distinguere lo spirito col quale vengono dette. Quando non c’è un cattivo spirito, aiutano anche a camminare. Altre volte si vede subito che le critiche prendono qua e là per giustificare una posizione già assunta, non sono oneste, sono fatte con spirito cattivo per fomentare divisione». Nell’intervista, Bergoglio serenamente risponde alle critiche – tra cui quelle recenti di quattro cardinali conservatori a proposito delle interpretazioni della Amoris Laetitia, il documento post-Sinodo che apre una porta ai divorziati risposati – e indica la strada: «Fare l’esperienza vissuta del perdono che abbraccia l’intera famiglia umana è la grazia che il ministero apostolico annuncia». E aggiunge: «La Chiesa esiste solo come strumento per comunicare agli uomini il disegno misericordioso di Dio. Al Concilio la Chiesa ha sentito la responsabilità di essere nel mondo come segno vivo dell’amore del Padre (...) Questo sposta l’asse della concezione cristiana da un certo legalismo, che può essere ideologico, alla Persona di Dio che si è fatto misericordia nell’incarnazione del Figlio. Alcuni continuano a non comprendere, o bianco o nero, anche se è nel flusso della vita che si deve discernere». Insomma, la strada è quella indicata sin dal primo giorno, dell’accoglienza, dell’inclusione e della prossimità, respingendo ogni tentazione di potere e di dominio: «Continuo a pensare che il cancro nella Chiesa è il darsi gloria l’un l’altro».

La lista dei nuovi cardinali – 13 “elettori” e quattro con più di 80 anni – rispecchia questa idea di Chiesa universale, dove la Curia e la vecchia Europa hanno sempre meno spazio, a favore di periferie vere, e non quelle citate a ripetizione come degli slogan. E infatti entrano nel sacro collegio Paesi fino ad oggi mai rappresentati, come il Centroafrica (a Bangui aprì a fine novembre la prima Porta Santa), Malaysia, Lesotho, Bangladesh, Papua Nuova Guinea, Mauritius e Albania. Un solo italiano tra le nuove porpore, Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, da quando è scoppiata la guerra non ha abbondonato Damasco, e lì resterà anche dopo la nomina, caso unico. Per lui – ma questo vale anche per altri che vivono in zone ad alto rischio – l’immagine dell’effusione del sangue non è solo una formula liturgica, ma una realtà che affronta ogni giorno. Sarà lui a rivolgere al Papa il saluto a nome di tutti i nuovi cardinali.

Il quadro che emerge dal questo concistoro è un Sacro Collegio più universale, ma certamente ancora largamente europeo (54 su 121), e dove gli italiani, tra curiali e residenziali, sono di gran lunga il gruppo di testa, ben 25, ma la tendenza del Papa è di non imporre più berrette in molte diocesi storicamente cardinalizie, come sta accadendo per Venezia, Bologna, Palermo e Torino. Il secondo Paese nella lista sono gli Usa, con dieci cardinali di cui tre verranno creati oggi: Blase Cupich di Chicago, William Tobin che andrà a Newark, e Kevin Farrell, a capo del nuovo dicastero per Laici e Famiglia.

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