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Hollande «tifa» per Fillon, miglior sfidante possibile

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L'Analisi|Scenari

Hollande «tifa» per Fillon, miglior sfidante possibile

Il successo di François Fillon al primo turno delle inedite primarie della destra (e la sua probabile vittoria finale), non ha sorpreso solo i Républicains (e i centristi loro alleati), ma l’intero mondo politico francese, costringendo tutti i campi a rimescolare le carte e prepararsi a uno scenario completamente diverso rispetto al previsto.
A partire dai socialisti, dov’è da tempo in corso uno psicodramma collettivo. Molti parlamentari e dirigenti del partito – a fronte di livelli di impopolarità mai raggiunti da nessuno nell'età moderna – stanno esercitando una crescente pressione sul presidente François Hollande perché rinunci a candidarsi alla propria successione (pur passando dall’umiliante prova delle primarie di gennaio, dove comunque rischia di essere battuto), lasciando via libera al premier Manuel Valls. Che secondo loro ha qualche possibilità in più di invertire la tendenza ma che ha sempre dichiarato (un po’ meno nelle ultime settimane, a dire il vero) che non tradirà Hollande e si presenterà solo in caso di passo indietro del presidente.

Il problema è che il presidente – già galvanizzato dagli ultimi dati, positivi, sulla disoccupazione - non ci pensa proprio, a gettare la spugna. A maggior ragione ora. In assenza del nemico storico Sarkozy, Fillon rappresenta l’avversario migliore possibile. È l’esponente di una destra radicale, profondamente conservatrice sui temi sociali e liberista in economia, che ripristina la classica contrapposizione destra-sinistra che può dare una nuova legittimazione a Hollande (tanto più che il programma di Fillon – sulle pensioni, le 35 ore, i dipendenti pubblici – offre innumerevoli opportunità di attacco). Inoltre il risultato di Fillon dimostra che i sondaggi sono inaffidabili, che si può partire ultimi (o quasi) e arrivare primi. Infine Fillon sembra avere uno standing politico alla portata di Hollande. Il quale a questo punto non dovrebbe tardare a rompere gli indugi, annunciando la propria candidatura nella prima settimana di dicembre.

Ma l’opzione Fillon cambia la prospettiva anche per l’ex ministro dell’Economia Emmanuel Macron, che potrebbe diventare una scelta interessante per l’elettorato centrista e moderato che avrebbe preferito Juppé. A meno che il centrista François Bayrou, sostenitore appunto del sindaco di Bordeaux, non decida di correre per conto suo. Quanto all’estrema destra, che già immaginava uno scontro perfetto con l’alternativa “molle” di Juppé, aperta al centro e alla sinistra moderata, si trova a dover fare i conti con un candidato che pesca nel suo stesso elettorato.

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