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La favola del turista tedesco e la liquidità delle banche centrali

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La favola del turista tedesco e la liquidità delle banche centrali

Buongiorno Fabrizio Galimberti,

dalla lettura di un Suo interessante articolo sul Sole 24 ore (mi pare del 2012) e dal titolo “Dai feudatari alle banche: il potere di creare moneta”, ho capito che Lei potrebbe essere la persona giusta in grado di dare una risposta a un mio vecchio problema, che chiamo “il mistero della moneta”. Ecco una lezione di economia (di autore ignoto). Una giornata uggiosa in una piccola cittadina. I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente. Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma in un alberghetto. Dice al proprietario che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per la notte e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione. Il proprietario gli consegna alcune chiavi per vedere le camere. 1. Quando il turista sale le scale, l’albergatore prende la banconota, corre dal suo vicino, il macellaio e salda i suoi debiti. 2. Il macellaio prende i 100 euro e corre dal contadino per pagare il suo debito. 3. Il contadino prende i 100 euro e corre a pagare la fattura presso la coop agricola. 4. Qui il responsabile prende i 100 euro e corre alla bettola e paga la fattura delle sue consumazioni. 5. L’oste consegna la banconota a una prostituta seduta al bancone del bar e salda il suo debito per le prestazioni ricevute a credito. 6. La prostituta corre con i 100 euro all’albergo e salda il conto per l’affitto della camera per lavorare. 7. L’albergatore rimette i 100 euro sul bancone della ricezione. In quel momento il turista scende le scale, riprende i suoi soldi e se ne va dicendo che non gli piacciono le camere.

Nessuno ha prodotto qualcosa, nessuno ha guadagnato qualcosa, tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo.

Valentino Zambotti

Caro Zambotti, la sua missiva era più lunga e poneva il problema se sia veramente possibile, per le Banche centrali, creare moneta dal nulla. Non posso riprodurre tutto il suo scritto per ragioni di spazio, ma ho voluto condividere con i lettori il suo divertente apologo. Risponderò dapprima all’apologo e poi alla sua domanda sulla creazione di moneta.

Il paradosso si risolve riflettendo sul fatto che ognuno ha sì liquidato i propri debiti ma ha anche liquidato i propri crediti. Prendiamo l’albergatore: aveva un debito verso il macellaio e un credito verso la prostituta. Alla fine del giro dei soldi la sua situazione patrimoniale non cambia: ha annullato sia il debito che il credito. E lo stesso vale per il macellaio, l’oste, il contadino...

Ci sono altre due osservazioni da fare. L’albergatore, che era evidentemente a corto di liquidi, non aveva nessuna garanzia che i 100 euro sarebbero tornati sul bancone. Ha preso quindi un grosso rischio pagando il macellaio senza sapere se avrebbe dovuto restituire i soldi al turista tedesco.

L’altra osservazione ha a che fare con la conclusione dell’apologo: che tutti «guardano al futuro con maggiore ottimismo». Qui forse lei ha ragione: ognuno ha un debito, e avere debiti può disturbare. Ognuno ha anche un credito, ma non è sicuro che sarà pagato. Annullare debiti e crediti può mettere l’animo in pace... Quello che è successo è un improvviso aumento della velocità di circolazione della moneta. In un certo senso è come “creare moneta dal nulla”: la stessa quantità di moneta è servita a soddisfare un maggior numero di transazioni. Il che ci porta al creare moneta dal nulla. È certamente possibile, e anche desiderabile. Un’economia che cresce ha bisogno di più moneta e ci deve essere un meccanismo per farlo. Lei dice: se le Banche centrali creano moneta acquistando titoli pubblici, poi quando questi titoli vengono rimborsati dagli emittenti la moneta creata torna alla Banca centrale. Sì e no. La Banca centrale potrebbe (e in molti casi lo fa) reinvestire il rimborso in altri titoli, privati o pubblici. E se crea moneta prestandola alle banche commerciali, potrebbe continuare a farlo indefinitamente. Senza parlare dei famosi “soldi dall’elicottero” evocati dal premio Nobel Milton Friedman; in una versione meno immaginifica, niente osta a che una Banca centrale accrediti i conti bancari dei cittadini di un ammontare x, a fondo perduto. Ci sono, insomma, molte maniere per una Banca centrale di immettere moneta nell’economia...

fabrizio@bigpond.net.au

Per un anno i dibattiti si sono concentrati solo ed esclusivamente sul referendum costituzionale con l’effetto che il Governo non ha fatto capire e digerire la riforma, e ha vinto il No, e con tante banche italiane a rischio crack: perché invece che di referendum non si è discusso su come salvare le banche, quindi l’economia?

Lettera firmata

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