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Firenze apre il centro internazionale «Franco Zeffirelli»

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NON SOLO CINEMA

Firenze apre il centro internazionale «Franco Zeffirelli»


Il grande desiderio di Franco Zeffirelli si è avverato. Nel centro storico di Firenze, la sua città, è nato lo scrigno che custodisce i 70 anni della sua carriera nel cinema, nel teatro, nella musica. Si chiama Centro internazionale per le arti dello spettacolo “Franco Zeffirelli” e non vuol essere solo un museo-biblioteca, che mette in mostra il patrimonio di scenografie, bozzetti, costumi e foto, o permette di consultare quasi 10mila libri e un grande archivio di documenti che hanno costituito la base del suo lavoro.
Nelle stanze dell'ex Tribunale di piazza San Firenze, sontuoso edificio barocco a un passo da Palazzo Vecchio, funzionerà un'Accademia per formare gli artisti del futuro, attraverso corsi di scenografia, di costume, di recitazione; e si terranno incontri e conferenze aperti al pubblico, concerti per valorizzare i giovani talenti musicali, performance.
L'investimento è della Fondazione Zeffirelli, cui il maestro ha affidato 3,5 milioni di euro per valorizzare e trasmettere la propria opera alle nuove generazioni: più di 2 milioni quelli già spesi per allestire la “scuola-museo” fiorentina che – dopo la preview di oggi, 25 luglio, e l'inaugurazione fissata il 31 luglio - aprirà al pubblico in settembre, ultimati i collaudi. Il Comune di Firenze ha messo a disposizione l'immobile con un canone d'affitto agevolato, ma il percorso per arrivare al traguardo, tra burocrazia e intoppi, non è stato facile.
Tanto che il sindaco Dario Nardella, presentando il Centro con Pippo Zeffirelli, figlio adottivo del maestro 94enne assente per problemi di salute, ha ricordato il rischio, corso tre anni fa, che l'”eredità” se ne andasse all'estero, a Londra, New York o Los Angeles. «Zeffirelli è un maestro rinascimentale nel suo eclettismo – ha detto Nardella – non c'è nessuno più grande di lui nelle arti dello spettacolo. E troppo spesso ci dimentichiamo quanto Firenze sia stata grande proprio in questo campo: il melodramma e la grande opera del Settecento sono nati qui, ed è bellissimo pensare che questo palazzo barocco sia dedicato alle discipline di cui Firenze era maestra».
Ma il sindaco ha sottolineato anche la soddisfazione per un “contenitore” che torna a vivere, e che precede un altro “buco nero” della città che in questi giorni sta trovando una strada di recupero: è l'ex monastero di Sant'Orsola, a un passo da piazza San Lorenzo e dal Duomo, che si prepara a ospitare la Bocelli Academy, una scuola internazionale di musica firmata da Andrea Bocelli, parte di un progetto di recupero da 30 milioni di euro che vede coinvolta una cordata di imprenditori. Un bersaglio centrato che fa dire al sindaco: «Abbiamo portato in centro funzioni vive, cultura, alta formazione, ricerca e innovazione: credo molto in questa missione di Firenze capitale dell'intelligenza».

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