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IL PAESE CHE BRUCIA IL FUTURO

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il corsivo

IL PAESE CHE BRUCIA IL FUTURO

Le risorse sono “limitate”, ha detto con apprezzabile realismo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nell'intervista di giovedi al Sole 24 Ore. Il segnale è chiaro. Suona così: cari colleghi ministri, caro Parlamento e cari politici, non pensate che la legge di Bilancio 2018 possa trasformarsi nel festival delle promesse pre-elettorali. Non ce lo possiamo permettere.

Tuttavia, qualche interrogativo resta. Quel tanto o poco che l'Italia può mettere in campo per accelerare la ripresa, dove va speso? E sarebbe giusto che risorse “limitate” siano nel caso spartite in dosi minimali per accontentare un po' tutti e non deludere nessuno, con ciò sminuendo il loro impatto pro-crescita?

Nel Paese che troppo spesso il futuro lo progetta guardando all'indietro, invece che avanti, nell'Italia dove la tutela degli insiders schiaccia quella degli outsiders, la questione della vulnerabilità dei giovani nel mercato del lavoro e nella società dovrebbe essere la prima emergenza, in linea con quanto in termini di decontribuzione si è cominciato a fare, con risultati parziali, col Jobs Act. Ora sarebbe il momento di affondare il colpo.

La quota di occupati sulla popolazione compresa tra i 25 e i 34 anni è del 60%, inferiore di venti punti alla Germania e di sedici rispetto alla media Ue. La fiducia nei progetti autonomi di vita scarseggia anche tra chi non è un “bamboccione”. Sale la disaffezione nei confronti delle istituzioni e della politica. Il capitale umano e sociale che dovrebbe sprigionare energie e nuove competenze a fronte di redditi coerenti – rilanciando poi anche per questa via la domanda e la competitività delle imprese- s'accartoccia in un angolo e deperisce.

A fiorire sono altri costosi progetti, come le promesse su pensioni e pensionandi, addirittura i giovani di oggi (ai quali si prospetta non un lavoro ma il riscatto gratis della laurea). Nel Paese che brucia futuro e che ai giovani elargisce attenzioni da riserva indiana, invece di creare le condizioni perché i tassi di occupazione (vera) aumentino.

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