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Allo studio criptovaluta ufficiale

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la proposta

Allo studio criptovaluta ufficiale

Dopo aver inventato, con un certo successo, la residenza elettronica, il governo estone è tentato dalla moneta elettronica: l’«estcoin», secondo una proposta ancora tutta da studiare lanciata questa settimana da Kaspar Korjus, il direttore generale del programma di e-residency. Se mai fosse messa in pratica, l’Estonia, che da luglio è presidente di turno dell’Unione, sarebbe il primo Paese al mondo a emettere monete digitali, alla stregua dell’ormai nota bitcoin.

In un articolo pubblicato sul suo blog, Korjus ha spiegato che l’emissione della nuova moneta avverrebbe con una offerta pubblica di vendita (OPV). Il direttore generale del programma di e-residency ha confermato che l’obiettivo estone è di creare un «Paese digitale senza frontiere». L’OPV «garantirebbe a un numero maggiore di persone il diritto di esprimersi sul futuro del nostro Paese. Nel contempo, queste persone metterebbero a nostra disposizione nuove fonti di investimento».

Il programma di e-residency offre a cittadini non estoni tutti i servizi digitali esistenti in Estonia (si veda l’articolo a fianco). Interpellato ieri, un portavoce del governo estone ha citato Siim Sikkut, il vice segretario generale del ministro per gli affari economici: «Si tratta di una proposta innovativa della nostra squadra di e-residency, che riguarda le tante possibili direzioni in cui potrebbe andare il nostro programma. Ciò detto, è solo una proposta, nulla di ufficiale, né di definitivo».

In generale, la nascita delle monete elettroniche è la conseguenza della crisi economica. Tassi d’interesse bassissimi, alti livelli di indebitamento e rischi evidenti di nuove bolle finanziarie sono tutti fattori che favoriscono la disaffezione nei confronti delle valute tradizionali. A giocare poi è la crescente digitalizzazione dell’economia globalizzata. L’idea però che un Paese della zona euro possa lanciare una moneta elettronica è controversa (la bitcoin è stato creato da investitori privati).

C’è il rischio in qualche modo di delegittimare la valuta unica, già alle prese con una irrisolta crisi debitoria. In una intervista a metà luglio al «Kleine Zeitung», il governatore austriaco e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea Ewald Nowotny aveva sottolineato che la bitcoin «manca di stabilità», ed è «un oggetto di speculazioni». Banche centrali e governi nazionali stanno disperatamente cercando modi per regolamentare le nuove monete elettroniche.

B.R.

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