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L’attentato delle Ramblas e l’Europa che non riesce a collaborare…

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L’attentato delle Ramblas e l’Europa che non riesce a collaborare sull’intelligence

L’attentato di Barcellona, pianificato da fanatici jihadisti senza arte né parte, ha portato morte e distruzione nelle Ramblas, il simbolo del divertimento, della gioia di vivere. Volevano fare centinaia di vittime facendo esplodere bombole di gas ma il loro piano è fallito. Hanno ucciso 15 persone, hanno minato ancora una volta il nostro bene più grande, la libertà, che in fondo è ciò che loro non tollerano del nostro vivere occidentale. Colpiranno ancora, chissà dove perché ormai sono cani sciolti, ancora più difficili da arginare e fermare. Mi pare che l’Europa anche in questo settore mostri tutta la sua debolezza: il terrorismo è un problema di tutti, ma i Paesi della Ue non hanno tempo (!) per sedersi a un tavolo e pianificare la nascita di controlli e polizia a livello europeo per creare una rete davvero efficace nel disinnescare la mina del terrorismo. Quali i motivi per cui non si procede alla nascita di una forza comunitaria contro il fanatismo e il terrorismo?

Alberto Franchi

Milano

Caro Franchi,

per ora l’Europa serve più ai terroristi, che possono facilmente sfruttare la libertà di movimento all’interno delle sue frontiere, che ai suoi inermi cittadini. L’insicurezza diffusa e la necessità di combatterla, per una sorta di antico riflesso condizionato, troppo spesso induce i Governi ad arroccarsi sui propri sistemi di intelligence e sicurezza nazionali invece di giocare sul serio la partita europea sfruttando le enormi potenzialità di una cooperazione transnazionale davvero integrata e a tutti i livelli. È un errore clamoroso e paradossale ma purtroppo così va l’Europa di questi tempi: qualche piccolo passo avanti, a volte, ma mai decisivo. I terroristi ringraziano.

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