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Trattative complicate su Brexit anche perché Londra ha idee confuse

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Trattative complicate su Brexit anche perché Londra ha idee confuse

In questi giorni è il corso il terzo round di trattative fra Bruxelles e Londra sulla Brexit. Londra ha ammorbidito i toni, spaventata dalle possibili conseguenze economiche del divorzio. E la premier May sembra sotto pressione per la svolta laburista: il partito di Corbyn chiede di congelare lo status quo per i prossimi anni, e quindi di sospendere la Brexit. È uno scenario plausibile? Intanto, è previsto anche un incontro fra il presidente Jean-Claude Juncker e Tony Blair, che lavora nell’ombra per riavvicinare le parti. È un segnale della nuova direzione dei negoziati?

Mario De Lelli

Caro De Lelli,
è davvero difficile, per non dire impossibile, fare previsioni sulla dinamica dei negoziati di Brexit quando, a 14 mesi dal referendum e a cinque dalla notifica a Bruxelles della decisione di uscire dall’Unione, con un Governo inglese, l’opposizione laburista e gli stessi umori del Paese tanto incerti e ondivaghi. Non a caso proprio in questi giorni il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha definito insoddisfacenti i contenuti delle proposte inglesi e il negoziatore Michel Barnier ha invitato Londra a negoziate «sul serio uscendo dalle ambiguità». Lunedì sono riprese le trattative a Bruxelles dopo la pausa estiva. È probabile che in vista del vertice europeo di ottobre, che dovrebbe fare il punto della situazione, si provi a cominciare a dialogare in modo costruttivo. È probabile ma non sicuro perché è difficile riuscirci quando si continua a non avere le idee chiare sul traguardo finale da raggiungere.

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