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Faremo scelte migliori se useremo la razionalità in quest’epoca…

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Faremo scelte migliori se useremo la razionalità in quest’epoca speciale

Caro Luca,

ho letto il tuo articolo apparso sul Sole del 20 agosto sull’impatto sociale delle nuove tecnologie. In particolare, quello che mi ha colpito in positivo è stata la tua modalità di affrontare questo argomento con un approccio che definirei “razionalista”, senza indulgere in moralismi, senza voler suscitare reazioni “di pancia”, che sono invece state il leitmotiv su questo tema negli ultimi mesi.

Non passa giorno senza che compaiano articoli drammatici sul tema. L’innovazione tecnologica starebbe per scardinare i capisaldi della nostra convivenza civile, minare alle fondamenta i valori su cui si è fondato lo sviluppo delle nostre economie, prefigurare scenari apocalittici, minacciando addirittura l’esistenza del genere umano. Persino Elon Musk, che sull’innovazione ha costruito il successo, ha affermato in un suo tweet che l’intelligenza artificiale sarebbe una minaccia più temibile per l’umanità di quanto non lo possa essere la Corea del Nord.

La verità è che stiamo progressivamente acquisendo la consapevolezza di essere immersi in un’epoca di transizione, che potrà avere impatti notevoli sul nostro modo di vivere, di lavorare, di comunicare (Brynjolfsson e McAfee lo spiegano brillantemente sull’Harvard Business Review). Nulla sarà più come prima e, come in tutte le rivoluzioni, si generano paure e si pronunciano esorcismi.

Alla fine, come sempre nei grandi cambiamenti, è alle nostre risorse culturali che dobbiamo fare affidamento per credere che anche in questo caso il bilancio potrà essere positivo. E, per quanto mi riguarda, un sano approccio razionalista che analizzi, scavi, valuti pro e contro e ci conduca alle scelte migliori è l’unica soluzione e l’unico antidoto alla distopia e al catastrofismo.

Giuliano Muzio

Caro Giuliano,

ti ringrazio. Mi sono accorto che molte preoccupazioni derivano dalla tendenza a riempire il vuoto interpretativo che deriva da una scarsa conoscenza dei fatti con una serie di paure, speranze, pregiudizi che solo in parte trovano motivazione reale. Spesso, conoscendo quello che succede nelle aziende e nei laboratori si scopre che il valore dell’apporto umano resta essenziale. Le risorse culturali delle quali giustamente parli, dunque, sono essenziali: ma vanno alimentate di conoscenza e informazione. La consapevolezza sulla qualità speciale dell’epoca che abbiamo la fortuna di vivere può condurre ad apprezzare un approccio basato sulla razionalità fattuale come premessa di una capacità di deliberazione che ci possa condurre - come scrivi - alle “scelte migliori” di fronte alla fioritura di possibilità che si aprono di fronte a noi.

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