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Perché la Ue sa essere così poco incisiva sui temi mediorientali

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Perché la Ue sa essere così poco incisiva sui temi mediorientali

Dopo il riconoscimento da parte del presidente Usa Donald Trump di Gerusalemme come capitale di Israele, il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato a Bruxelles dove ha detto parole secche e chiare: «È tempo che i palestinesi riconoscano lo Stato ebraico» e anche «Gerusalemme è capitale da 3mila anni». Ma Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, è stata altrettanto determinata: «Netanyahu si sbaglia se crede che la Ue seguirà Trump». La Mogherini è la voce dell’Unione, ma fra i 28 ministri degli Esteri alcuni, quello ceco e quello ungherese in particolare, sono stati più morbidi. Perché Repubblica Ceca e Ungheria alzano sempre la voce, vogliono sempre allontanarsi dalla voce comune europea? Se l’Unione sta loro così stretta perché, senza battere ciglio, ricevono – e utilizzano – i fondi Ue? La Ue per loro pare madre solo quando devono avere sovvenzioni e aiuti, matrigna quando devono seguire le regole comuni…

Marco Ranucci

Caro Ranucci,

la questione del Medioriente è da tempo quasi immemorabile l’incubo dell’Occidente, che, pur provando più volte, non è mai riuscito a risolverla. L’obiettivo è sempre stato e resta, fino a prova contraria anche sotto l’amministrazione Trump, quello della pacifica convivenza tra due Stati, Palestina e Israele. Che è anche la posizione dell’Europa, la quale purtroppo finora non è riuscita a far sentire granché il suo peso nella regione. Certo, il riconoscimento da parte degli Usa di Trump di Gerusalemme come capitale di Israele arriva nella regione come uno shock, anche se da decenni il Congresso spingeva in tal senso, sia pure sempre fermato dalla Casa Bianca. La decisione americana crea emozioni ma lascia alle parti in causa ogni decisione sul futuro status della città, in particolare di Gerusalemme Est.

L’ Europa divisa? Su questo punto, non esistendo una vera politica estera comune, le divergenze di sensibilità e vedute fanno meno danni del solito. Detto questo, non è solo sulla linea Est-Ovest che viaggiano le divisioni o la scarsa solidarietà. Per questo nessuno vuole calcare troppo la mano contro i dissensi.

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