Commenti

Le pressioni doverose dell’Italia sull’Unione per il nodo dei…

  • Abbonati
  • Accedi
lettere

Le pressioni doverose dell’Italia sull’Unione per il nodo dei migranti

Gentile Cerretelli,

con il raid razzista di Macerata in Italia è esplosa la caccia all’immigrato; i politici si incolpano l’uno l’altro «tu hai fatto entrare gli immigrati e anche i delinquenti», «tu sei un razzista». Insomma, il solito brutto spettacolo all’italiana. La verità è che la gestione dei migranti in fuga da guerre e carestie è sempre un tema scottante. Mi chiedo e le chiedo, a suo giudizio, l’Unione europea finora è stata protagonista attiva nella gestione dei flussi, ha dato un senso alle sue azioni, ha messo sul tavolo le risorse necessarie, ha sottovalutato l’impatto di queste migliaia di disperati in fuga? La Ue avrebbe potuto fare di più? Manca la volontà politica di Bruxelles di fare di più e meglio, mentre alcuni Paesi, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca in testa, alzano muri di parole e di odio?

Paolo De Ioanni

Roma

No, più che non aver fatto abbastanza, per anni l’Europa è stata tenuta fuori dal problema migratorio. Con la convenzione di Dublino è intervenuta per regolare gli arrivi e l’accoglienza dei richiedenti asilo. Ma per l’immigrazione economica, che rappresenta il grosso dei flussi attuali, la competenza resta degli Stati nazionali. Solo di recente l’Europa ha cominciato a intervenire con aiuti economici e piani di appoggio al pattugliamento e ai salvataggi nel Mediterraneo. Nella crescente consapevolezza che i flussi migratori sono un problema globale e dunque collettivo. Da qui ad adottare politiche all’altezza della sfida, ancora ce ne corre e molto. Nel frattempo l’Italia non può che continuare a fare pressioni a Bruxelles tentando nel frattempo di cavarsela essenzialmente da sola.

© Riproduzione riservata