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Un riformista con a cuore il bene comune

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carlo dell’aringa 1940-2018

Un riformista con a cuore il bene comune


Carlo Dell’Aringa. Dal 2003 editorialista del Sole 24 Ore (Imagoeconomica)
Carlo Dell’Aringa. Dal 2003 editorialista del Sole 24 Ore (Imagoeconomica)

Carlo Dell’Aringa, scomparso ieri a 77 anni, era un economista dotato di quella rara capacità di coniugare “sapere” e “saper fare”, doti che, nel corso della sua lunga carriera, ha dedicato alla ricerca economica e al disegno delle politiche del lavoro. Lo appassionavano i grandi temi dell’economia: la disoccupazione, i salari, la produttività, le disuguaglianze con un’attenzione profonda ai dettagli istituzionali che regolano il funzionamento dei mercati. Il filo conduttore che ha maggiormente caratterizzato la sua attività di ricerca è senza dubbio da ricercare nel ruolo delle relazioni industriali: in quel complesso intreccio di rappresentanza e azione sindacale, nelle regole e nella struttura della contrattazione collettiva e nella composizione del costo del lavoro per la competitività delle imprese.

Nonostante questi temi, per i loro risvolti politici e ideologici abbiano spesso diviso l’opinione pubblica creando barriere ed elevando il conflitto sociale, il contributo di Carlo Dell’Aringa è sempre stato orientato a unire, mai a dividere, fornendo soluzioni e compromessi avendo sempre come guida solo il benessere collettivo. La sfida per la modernizzazione del mercato del lavoro italiano l’ha accompagnato lungo tutta la sua carriera: dalla riforma della scala mobile per la lotta all’inflazione, all’introduzione della flessibilità nei contratti di lavoro per favorire la creazione di occupazione, dalla riforma della contrattazione nel pubblico impiego, fino al potenziamento della contrattazione aziendale per rispondere alle esigenze di produttività delle imprese dopo la Grande crisi. Un percorso di riforma, quello del mercato del lavoro, che ha seguito, commentato e indirizzato, prima come studioso, poi come consulente di istituzioni nazionali ed europee, e infine come deputato e sottosegretario, avendo come scopo non solo quello di tutelare i lavoratori e le lavoratrici, ma anche categorie spesso non sufficientemente rappresentate nel confronto politico come i giovani e i disoccupati.

A testimonianza di questo percorso ci sono una intensa e variegata attività accademica, il suo impegno intellettuale e il suo rigore morale. Nato nel 1940, si laurea nel 1963 alla Cattolica di Milano in Scienze politiche, poi consegue il D.Phil in Economics al Linacre College dell’Università di Oxford con una tesi su “Wages, Prices and Employment in Italy” in cui veniva stimata una delle prime curve di Phillips per l’Italia. Diventa professore ordinario nel 1981, titolare della cattedra di Economia politica alla Cattolica, che manterrà fino alla fine della carriera, coronata con l’attribuzione del titolo di Professore emerito nel 2015. Il suo impegno di studioso è stato condotto su vari fronti. Quello accademico tradizionale, contribuendo alla pubblicazione di articoli e manuali universitari; quello relativo alla cura di rapporti di ricerca a sostegno dell’attività di politica economica e, non ultimo, collaborando con i principali quotidiani nazionali con articoli sui temi del lavoro e delle relazioni industriali, e in particolare con Il Sole 24ore di cui è stato editorialista dal 2003.

Da un certo punto in poi l’impegno istituzionale presso autorità indipendenti o istituti di ricerca governativi si è intensificato, fino alla più recente carriera politica al ministero del Lavoro e come membro di commissioni parlamentari (Lavoro e Bilancio).

Per i suoi allievi è stato un maestro, creando, forse senza averne l’intenzione, una scuola di economisti ai quali ha insegnato a unire rigore metodologico e attenzione agli aspetti istituzionali del mercato del lavoro per tradurre i risultati in prescrizioni di politica economica finalizzati al miglioramento del benessere sociale.

Professore di Economia politica all’Università Cattolica del Sacro Cuore

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