Tra pochi giorni entrerà nel vivo il tredicesimo vertice G20 a Buenos Aires, in Argentina, a cui prenderà parte il presidente cinese Xi Jinping insieme ai leader degli altri Paesi membri per parlare della “Creazione di Consenso sullo Sviluppo Equo e Sostenibile” ed esplorare le possibilità di cooperazione, nonché negoziare insieme il piano di sviluppo futuro.
Due anni or sono, il G20 di Hangzhou ha proposto l’idea di costruire un’economia mondiale basata su innovazione, vitalità, interconnessione e inclusione. Un’idea che ha avuto un ruolo importante per migliorare la pianificazione al massimo livello della governance dell’economia mondiale e guidare la cooperazione economica internazionale. Oggi, di fronte ai continui aggiustamenti e mutamenti profondi dello scenario internazionale, l’economia mondiale sta arrivando di nuovo a un bivio cruciale, tutte le parti coinvolte devono unire gli sforzi e sfruttare al meglio la piattaforma di cooperazione economica internazionale del G20 per fare tornare sulla retta via di stabilità e ripresa l’economia mondiale.
Il primo punto è persistere nell’apertura dell’economia mondiale. Con il progredire della globalizzazione economica, i collegamenti economico-commerciali tra tutti i Paesi del mondo sono sempre più stretti. In quanto principali economie mondiali, i Paesi del G20 devono svolgere un ruolo di guida, rafforzare il coordinamento economico e incentivare la liberalizzazione e la semplificazione di commercio e investimenti. La Cina insiste sui princìpi dei “negoziati congiunti, costruzione congiunta e condivisione” nel promuovere la cooperazione Belt and road, al fine di rafforzare il ruolo di guida e di propulsione dell’interconnessione infrastrutturale e far sì che un numero sempre maggiore di Paesi e aziende possano partecipare alla catena del valore mondiale e promuovere l’economia mondiale verso la direzione aperta interconnessa e di mutuo vantaggio. Alcuni Paesi, però, per inseguire i propri interessi, hanno scelto la via del protezionismo e del “bullismo” commerciale. Ciò non solo non è una soluzione ai problemi, ma aumenta le incertezze per la crescita.
Il secondo punto è persistere nel multilateralismo e migliorare il sistema di governance globale. Anche se il libero commercio internazionale sta incontrando alcune correnti avverse, dobbiamo riconoscere che il multilateralismo è in linea con i nostri tempi e risponde agli interessi comuni per lo sviluppo dell’umanità intera e il sistema di commercio multilaterale rappresentato dal Wto vanta basi solide a livello internazionale. Nessuno dovrebbe intraprendere misure unilaterali e giochi a somma zero basati su un principio dello “sfrutto finché è possibile e abbandono quando non è più conveniente”. Tutti dovrebbero invece impegnarsi per aumentare l’equità, la tolleranza e la sostenibilità del sistema economico globale e accrescere il livello di efficienza della governance multilaterale, al fine di promuovere un sano sviluppo dell’economia globale.
Il terzo punto è persistere nelle riforme e nell’innovazione e liberare le forze motrici della crescita. In seguito alla velocizzazione dell’innovazione scientifico-tecnologica, nuove tecnologie, nuovi settori, nuovi servizi e modelli emergono costantemente. Dobbiamo rafforzare le sinergie e la cooperazione in ambito di digital economy e nuovi settori industriali e intensificare la fusione del web, dei big data e dell’intelligenza artificiale con l’economia reale. È anche importante approfondire la cooperazione sull’innovazione, sviluppare la vitalità dei mercati e individuarne nuove forze motrici.
Il quarto punto è persistere nell’inclusione e stimolare la crescita. Attualmente, i trend dello sviluppo internazionale sono sempre più rigidi e gli squilibri tra nord e sud del mondo sono sempre più evidenti. La Cina apprezza la scelta da parte del governo argentino del titolo “Creazione di Consenso sullo Sviluppo Equo e Sostenibile” per il vertice G20 con come principali temi di discussione questioni legate allo sviluppo come le infrastrutture, l’occupazione futura, la sicurezza alimentare. Tutte le parti devono continuare a far sì che le tematiche connesse allo sviluppo abbiano un ruolo predominante nel coordinamento delle politiche macroeconomiche e attuare al meglio l’Agenda per lo Sviluppo delle Nazioni Unite. Tutti i paesi devono permettere lo sviluppo pieno del ruolo di coordinamento delle Nazioni Unite e garantire ai Paesi in via di sviluppo sufficiente spazio per creare le loro politiche di sviluppo; promuovere il rispetto delle promesse e degli impegni in termini di aiuto presi dai Paesi industrializzati e impegnarsi per l’eradicazione della poverà.
La Cina e l’Italia sono due importanti economie appartenenti al G20, perciò hanno importanti responsabilità per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità sia a livello globale che regionale. I due Paesi hanno importanti interessi comuni e visioni simili in merito alla promozione dello sviluppo economico mondiale e alla tutela del multilateralismo. Per questo, sotto l’egida del G20, concorrono a un ottimo coordinamento in materia di sviluppo globale e sicurezza alimentare. Attualmente, Italia e Cina stanno vivendo un trend di sviluppo rapido dei rapporti bilaterali, la fiducia politica reciproca è sempre più profonda, e la cooperazione è sempre più ampia e approfondita. Italia e Cina devono cogliere attivamente le opportunità portate dal G20 e continuare a portare avanti uno spirito di unione di fronte alle avversità, di dialogo serrato e cooperazione ancora più forte per aprire nuove prospettive di sviluppo per l’economia mondiale.
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