Evitata in extremis la procedura di infrazione, si apre ora per i conti italiani un semestre di stretta sorveglianza e attento monitoraggio da parte di Bruxelles sul rispetto dei saldi di bilancio inseriti nella manovra. Il via libera alla versione finale della manovra, alleggerita di 10,2 miliardi nei saldi finali, è infatti strettamente “condizionato” al rispetto dei target concordati, a partire dai due parametri fondamentali, il Pil e il deficit. Anche a questo fine è stata inserita la cosiddetta “clausola sulla spesa” di 2 miliardi, che non a caso estende i suoi effetti ai primi sei mesi dell’anno. Ed è proprio questa la deadline fissata dalla Commissione Ue.
Si parte con la prima riunione dell’esecutivo comunitario in programma per il 9 gennaio, e dal successivo Eurogruppo/Ecofin del 21 e 22 gennaio. Sarà di una certa rilevanza politica verificare con quale maggioranza i ministri decideranno di condividere la scelta adottata dalla Commissione il 20 dicembre, considerato che la precedente decisione del 21 novembre (con cui sostanzialmente si apriva la strada alla procedura d’infrazione) era stata condivisa da tutti i governi. Il “sì condizionato” sui conti italiani annunciato sia dal vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis che dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, potrebbe anche essere rafforzato in vista dei passaggi successivi. Il più rilevante dei quali si colloca nella prossima primavera, quando anche sulla scorta dei dati che l’Istat diffonderà ai primi di marzo relativamente all’andamento dei Pil nell’ultimo trimestre dell’anno e sui conti dell’intero 2018, si avvierà la fase successiva che porterà alla pubblicazione in maggio delle nuove stime macroeconomiche. Nel mezzo, a metà aprile, spetterà al Governo inviare a Bruxelles il nuovo Documento di economia e finanza, con annesso il Programma nazionale di riforma.
A quel punto, superata la scadenza delle prossime elezioni europee, si avvierà la fase conclusiva del monitoraggio in vista dell’Eurogruppo del 13 giugno e del Consiglio europeo del 20 e 21 giugno. La variabile fondamentale è la crescita, ora ridotta all’1% rispetto al più ottimistico 1,5% inserito nella prima versione della manovra. Una nuova, eventuale revisione al ribasso nei dintorni dello 0,7-0,8% comporterebbe di ritoccare anche la stima di deficit, che ora – dopo la lunga trattativa delle scorse settimane – si attesta al 2% del Pil. Si attende di verificare i contenuti dei provvedimenti che daranno attuazione al reddito di cittadinanza e a quota 100, che nella stesura finale hanno ceduto sul campo 4,6 miliardi rispetto alle dotazioni di partenza. Sotto osservazione l’ambizioso programma di privatizzazioni, che nelle previsioni del Governo dovrebbe garantire in totale circa 18 miliardi nel 2019, contribuendo con ciò a ridurre il debito di un punto l’anno rispetto al 131,7% del 2018.
IL CALENDARIO EUROPEO DELLA MANOVRA
Prima riunione della Commissione Ue
9 gennaio
È la prima riunione della Commissione Ue nel 2019. Ci sarà una prima ricognizione sui conti pubblici italiani in vista dell’Ecofin
del 22 gennaio e la formalizzazione dello stop alla procedura di infrazione contro l’Italia, dopo l’intesa raggiunta il 20
dicembre tra Bruxelles e Roma
Riunione Eurogruppo-Ecofin
21-22 gennaio
Nella riunione del 21 gennaio dell’Eurogruppo (ministri delle finanze area euro) e in quella successiva (22 gennaio) del Consiglio
Ecofin (ministri delle finanze della Ue) si prenderà atto dello stop, da parte della Commissione Ue, della procedura di infrazione
verso l’Italia. Allo stesso tempo i conti pubblici italiani verranno posti sotto stretto monitoraggio
Pil dell’Italia nel 4 trimestre 2018
5 marzo
Il 31 gennaio l’Istat diffonderà la stima preliminare del Pil nel quarto trimestre 2018. Stima che poi verrà eventualmente
rivista o confermata il 5 marzo. Un dato fondamentale per capire se la crescita del Pil all’1% nel 2019, stimata dal governo,
sarà raggiungibile o dovrà essere rivista al ribasso. Con conseguente impatto sui conti pubblici
Riunione Eurogruppo-Ecofin
13-14 giugno
Entro il 10 aprile il governo dovrà presentare il Def 2019, con l’aggiornamento dei nuovi dati su Pil, deficit-Pil e debito-Pil.
A inizio maggio, la Commissione Ue presenterà le sue previsioni economiche di primavera, dove darà le stime su Pil, deficit-Pil
e debito-Pil dell’Italia. Alla luce di queste nuove valutazioni, le riunioni Eurogruppo-Ecofin del 13-14 giugno potrebbero
vedere una nuova ricognizione completa sulla manovra 2019 dell’Italia
Riunione Consiglio Europeo
20-21 giugno
Il 20-21 giugno si terrà la prima riunione del Consiglio europeo (formato dai capi di Stato o di governo dei paesi membri
dell’Ue) dopo le elezioni europee di fine maggio. Questa potrebbe essere l’occasione da parte dei capi di Stato e di governo
della Ue per effettuare le nuove valutazioni sulla manovra 2019 dell’Italia, anche alla luce dei nuovi scenari politici post
elezioni
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