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All’Expo 2020 Dubai Italia leader nella sostenibilità

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verso l’esposizione universale

All’Expo 2020 Dubai Italia leader nella sostenibilità

(Ruters)
(Ruters)

Expo 2020 Dubai sarà un passaggio cruciale per gli obiettivi dello sviluppo sostenibile: cinque anni dopo l’approvazione dell’Agenda 2030, nel baricentro della regione meno sostenibile del mondo - l’area Me.Na.Sa., Middle East, North Africa, South Asia, di 3,2 miliardi di persone dove si prevedono per i prossimi anni la maggiore crescita demografica del pianeta, gravi rischi ecologici e ambientali, e la più seria crisi di risorse idriche - Expo 2020 Dubai metterà in mostra le azioni che i 190 Paesi partecipanti all’Esposizione universale intendono intraprendere per rafforzare la propria capacità di entrare in un futuro più equo e sicuro.

“Connettere le menti per creare futuro”, il tema di Expo Dubai coglie il senso di questa sfida per generare il valore condiviso della sostenibilità:

1. una visione olistica delle componenti economiche, scientifiche, culturali;

2. l’approccio circolare delle filiere industriali e tecnologiche;

3. la multidisciplinarietà e multisettorialità delle nuove competenze.

Il padiglione dell’Italia sarà un grande hub esperenziale di innovazione, espressione delle più avanzate forme di sostenibilità.

Non solo plastic free, sarà uno spazio realizzato con le migliori competenze della nostra sostenibilità e animato ogni giorno da studenti, docenti, imprenditori, manager, professionisti, artisti che parleranno della trasformazione in corso nei loro studi.

Il padiglione, intitolato alla “Bellezza che unisce le persone”, sarà quindi un modello di sostenibilità e di economia circolare, un prototipo all’avanguardia in termini di progettazione integrata e utilizzo di materiali riciclati, durevoli, naturali così come di tecnologie per il massimo contenimento dei consumi energetici e idrici con sistemi di risparmio, raccolta e riciclo delle acque, di smaltimento dei rifiuti e di riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso.

In questa prospettiva, il passaggio da Expo Milano 2015 a Expo 2020 Dubai è di fondamentale importanza. Se Expo Milano pose la questione della sicurezza alimentare come fattore di crescita e sviluppo, Dubai porrà il tema della sostenibilità che richiede connessioni e connettività per progettare un futuro nel quale siano saldamente integrate le soluzioni legate alla salute con quelle per l’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici con lo sfruttamento delle risorse naturali, la crescita delle nuove competenze digitali per sviluppo sociale ed economico.

L’Italia porterà a Dubai la sostenibilità educativa con centinaia di studenti delle scuole superiori e una grande offerta formativa di oltre 40 Università. Porterà la sostenibilità culturale puntando su orchestre, cori, mestieri del cinema, design delle nuove generazioni di artisti, musicisti, scenografi. Porterà la sostenibilità agro-alimentare delle nostre filiere che lavorano sugli standard più avanzati di produzione agricola e ittica integrata e biologica, sulla difesa della biodiversità nei campi e in mare, sulle qualità nutrizionali e salutistiche dell’agricoltura di precisione. Porterà la sostenibilità spaziale insieme all’Asi e alle imprese della filiera aerospaziale che lavorano sul monitoraggio degli ecosistemi, sulla sicurezza dei mari e delle coste, sulla sperimentazione in condizioni estreme d nuovi farmaci e nuovi alimenti. Porterà la sostenibilità salute-alimentazione con la nutraceutica e la medicina innovativa dei cluster pharma e agri-food collegati a “Alisei”.

I 15 milioni di visitatori di Expo 2020 Dubai potranno vedere un intero sistema Paese per molti aspetti alla frontiera di queste innovazioni.

Andremo a Dubai con il Cnr e i suoi progetti per l’economia blu del mediterraneo. Andremo a Dubai con il Crea e i progetti di fertilizzazione delle terre aride. Andremo a Dubai con giuristi e avvocati coinvolti dal Cnf (Consiglio nazionale forense) per lanciare la prima rete internazionali delle avvocature che discuterà sui nuovi diritti ambientali nel Mar Mediterraneo che è sistema molto fragile per la sua altissima frammentazione giuridica e perciò di difficile sostenibilità. Andremo a Dubai insieme a “Prima”, di cui oggi l’Italia ha la guida europea, con il nuovo osservatorio delle innovazioni delle produzioni agricole italiane e mediterranee.

A questo impegno parteciperanno oltre 60 Università italiane, quelle raccolte dalla Rus, la rete delle università per lo sviluppo sostenibile.

Sono convinto che tra 510 giorni l’Italia mostrerà al mondo il proprio grande contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, giocando ancora una volta un ruolo di primo piano.

Commissario generale per l’Italia a Expo 2020 Dubai

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