Mostra Savinio

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A Palazzo Reale di Milano va in scena il gran teatro dell'arte saviniana - Docuweb

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2011 alle ore 20:06.

«La pittura di Savinio avrebbe trovato il più largo consenso di popolo presso gli antichi greci, in quanto avrebbe soddisfatto quel loro gusto della deformazione che miti e opere letterarie, se non figurative, ci documentano». La riflessione è dello scrittore Elio Vittorini che di Alberto Savinio fu estimatore convinto. Strano destino quello di questo scrittore, pittore, musicista, drammaturgo e scenografo, raffinato intellettuale a tutto tondo che l'informe nostra vulgata vuole assai banalmente sacrificato al mito del pictor optimus, il fratello Giorgio De Chirico.

DOCUWEB - La video recensione di Stefano Biolchini

Quel Savinio un po' segreto (di Ada Masoero)

Virtual tour della mostra

FOTO / Alberto Savinio: la commedia dell'arte

Un artista certamente complesso e di difficile lettura (in letteratura come in pittura), che amava darsi del dilettante, si identificava nel principe dei ladri, il divino, alato e sfuggente Ermes, e che le stesse categorizzazioni di critica e briglie d'avanguardia solo a tratti e con difficoltà hanno saputo circoscrivere. Una personalità quella di Savinio talmente allergica alle costrizioni, non solo in pittura, da portare perfino un grande maestro della parola come Apollinaire, che lo conosceva bene, a una descrizione dai confini aperti: «Savinio, che è poeta, pittore, drammaturgo, assomiglia ... ai geni del Rinascimento toscano. Egli ritiene ancora che l'opera di un artista non debba essere in rapporto se non con l'epoca in cui questi vive; e valide e imperiture saranno solo quelle opere che recheranno l'impronta del loro tempo».

La raffinata mostra prodotta a 24 Ore Cultura e curata da Vincenzo Trione che Palazzo Reale di Milano dedica all'artista, dal titolo Alberto Savinio la commedia dell'arte, parte proprio dall'incontenibile genio creativo dell'universo saviniano per attraversarne i continui richiami all'inconscio, all'incontenibile meraviglia del fantastico, passando per i miti greci e familiari, i forti richiami alla grande cultura e filosofia tedesca, senza tralasciare il ricco repertorio da bestiario e monumentale che lo avrebbe portato secondo la sua dichiarazione di poetica a "dare forma all'informe, coscienza all'incosciente".

Divisa in cinque sezioni dedicate ai miti, alle letterature, alle architetture, agli oggetti e alle scenografie dipinte la mostra antologica attraversa le varie fasi della creatività di Savinio. Tra i molteplici aspetti messi in evidenza dalla mostra quello favolistico che avvicina Savinio al Calvino più ariostesco. Prova ne siano la predilezione per le foreste misteriose, le sperdute isole da favola, i personaggi e mostri fantastici rappresentati a vario titolo nei suoi quadri, scritti o scene.

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Il virtual tour della mostra

Quel Savinio un po' segreto

Quel Savinio un po' segreto

Giganti muscolari ma microcefali, e molli centauri dalle lunghe criniere; mostri marini che spiano

Scheda / L'artista

Scheda / L'artista

Nato in Grecia nel 1891 da Evaristo De Chirico e Gemma Cervetto e fratello del pittore Giorgio De

Savinio. La video recensione di Stefano Biolchini

Alberto Savinio: la commedia dell'arte

Tags Correlati: Alberto Savinio | Andrea Francesco Alberto | Arte | De Chirico | Elio Vittorini | Giorgio De Chirico | Nella | Tony Servillo | Vincenzo Trione

 

«Sento l'intoppo di una valvola molesta che ostacola lo scappamento libero dei miei istinti. La creazione scaturisce per stimolo di sensualità: forza tremenda la cui manipolazione esige un'esperienza consumata». Scriveva così nell'Hermafrodito questo intellettuale del secolo passato, che nella sua produzione ha saputo sempre rendere con mirabile sintesi concetto e sensualità, l'astrazione razionale e la concretezza, in ciò attingendo a piene mani al più congeniale fra gli usi retorici: l'allegoria.

Il variegato bestiario saviniano fra gentildonne in testa d'anatra (En visite, 1930, collezione privata, tra finestre sghembe, paraventi e tende da teatro una rivisitazione straniante e antiborghese del più convenzionale dei temi borghesi, la visita) o galli e tacchini, pellicani (Penelope, 1944-45, collezione privata, La Vedova del 1931, collezione privata) e cervi, giraffe e struzzi è ben ricco d'echi e richiami propriamente allegorici, quindi simbolici e letterari. Evidenti in lui sono le suggestioni della grande musica e filosofia tedesca, che Andrea Francesco Alberto De Chirico - questo il suo vero nome- frequentò a lungo fin dagli studi giovanili all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Nel quadro Nella foresta, 1930, nell'evidente richiamo alla mitologia nordica s'innesta l'incomprimibile elemento ludico, che nei suoi continui richiami all'infanzia perduta è cifra fra le più evidenti della poetica saviniana (Souvenir d'un monde disparu, 1931, collezione privata). A scandire in questa mostra-proscenio gli intenti di poetica saviniana è la voce di uno dei più bravi fra i nostri attori, Tony Servillo.

Al Palazzo Reale di Milano Alberto Savinio, La commedia dell'arte, a cura di Vincenzo Trione, fino al 12 giugno 2011. La produzione e il catalogo sono di 24ore Cultura

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