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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 14:45.

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Il primo cambio di passo potrà esserci con l'esame al Senato della legge di stabilità. È una promessa, o per ora almeno un auspicio, quello che arriva dal ministro dell'Università istruzione e ricerca Francesco Profumo di fronte al pressing che sale dalla platea, con le voci di protesta dei ricercatori e dei lavoratori della cultura. «Il ddl attualmente è in discussione alla Camera - dice Profumo - chiederò che nell'altro ramo del Parlamento sia data un'attenzione particolare al tema della formazione».

La ricerca, è l'intenzione, dovrà entrare tra i temi prioritari così come è stato finora per la famiglia oggetto degli sgravi introdotti con emendamenti. Profumo sposa poi la tesi di un'Agenzia per l'esportazione della produzione creativa italiana. «È un'ottima idea, da portare avanti. È chiaro che occorre del tempo, ma possiamo fare nell'immediato qualcosa che va nella direzione indicata dalla proposta del Sole 24 Ore. Siamo pronti - aggiunge il ministro - a lanciare subito un bando dedicato a creatività e innovazione per il quale metteremo a disposizione 120 milioni, destinati per il 40 per cento al Sud e per il 60 per cento al centro-nord. Intendiamo finanziare attività di ricerca e creazione di nuove imprese innovative».

Di risorse, e non solo, parla anche il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. L'esperienza nella riprogrammazione dei fondi Ue gestiti male, malissimo, dalle Regioni negli anni scorsi esemplifica il problema numero uno, dice Barca, «la mancanza di capacità all'interno della Pubblica amministrazione di realizzare i progetti, talvolta per un perverso meccanismo di incentivi che non rende conveniente portare al termine tali progetti».

Così quanto non fatto in passato per la manutenzione del sito di Pompei assurge a metafora della nostra perdita di credibilità all'estero. «Ma siamo finalmente riusciti a cambiare passo. Abbiamo stanziato 150 milioni per Pompei e siamo sicuri che stavolta funzionerà, anche perché abbiamo indicato un prefetto per vigilare sull'andamento dei progetti per preservarli dalle mire della criminalità organizzata». «Abbiamo già fatto sei bandi, ricorda Barca, sono stati aggiudicati e posso annunciare che entro dicembre avremo i cantieri aperti, in tempo per tornare a Pompei a gennaio con il commissario Ue Hahn per dare una nuova immagine del Paese». Pompei ancora una volta come metafora, è l'impegno, ma stavolta positiva.

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