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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 08:38.

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Le premesse ci sono e le aspettative sono alte: il Miart, fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano, si presenta alla diciottesima edizione rivitalizzata.

La direzione di Vincenzo De Bellis le ha impresso un nuovo impulso e un orientamento internazionale. Già direttore dello spazio milanese Peep-Hole che ha saputo catalizzare, in questi anni, energie locali e internazionali, De Bellis si è mosso con chiarezza di idee, ha coinvolto un comitato scientifico di rilievo e un team di curatori competenti per le diverse sezioni della fiera e del programma; nel team figurano, tra gli altri Alessandro Rabottini, Andrew Bonacina, Florence Derieux, Andrea Viliani. Insieme a loro, De Bellis ha saputo convincere le maggiori gallerie italiane a partecipare alla fiera, e ad appoggiarla compiendo opera di "ambasciatori": si è così venuta a creare una rete di consenso senza il quale la fiera non avrebbe potuto decollare. Nello stesso tempo De Bellis ha sfrondato l'elenco delle gallerie presenti, portandole a centoquaranta in tutto, tra italiane ed estere. Gli espositori non italiani provengono da 15 Paesi esteri e molti partecipano a Miart per la prima volta.

Il programma è ricco e variegato.
La fiera si articola in 4 sezioni: «Established» ed «Emergent» – confermate dalle scorse edizioni, ma riconfigurate nei parametri di partecipazione – e le nuove «THENnow» e «Object».

«Established» riunisce gallerie internazionali d'arte moderna e contemporanea, selezionate dal Comitato di Miart 2013 tra le più affermate del panorama internazionale. De Bellis sottolinea come il confronto tra moderno e contemporaneo sia un elemento caratterizzante non solo per questa fiera, ma per Milano in generale.

«Emergent» è riservata a venti giovani gallerie d'avanguardia nate dopo il 2007, ed è curata da Andrew Bonacina, curator International Project Space, Birmingham.

«THENnow» è una sezione su invito – curata da Florence Derieux, directrice FRAC Champagne-Ardenne, Reims e Andrea Viliani, direttore MADRE, Napoli – che presenta 9 coppie di artisti ognuna delle quali composta da una figura già storicizzata e una giovane. Il dialogo tra generazioni, così importante nella formazione delle nuove generazioni e sempre rivitalizzante per gli artisti già ricchi di esperienza, prende così forma tangibile.

La fiera comprende «Object», una nuova sezione dedicata al design moderno e contemporaneo concepito in edizione limitata e fruito come opere d'arte. A curarla sono Michela Pelizzari e Federica Sala, che con «Object» anticipano la grande ondata di design del Salone.

Anche l'allestimento, 5.500 metri quadrati curati dall'architetto milanese Martino Berghinz, e l'immagine coordinata pensata da Mousse sono stati oggetto di grande attenzione in modo da garantire chiarezza e qualità. La cura per i materiali e la presenza di arredi messi a disposizione da Moroso sono intesi a valorizzare un rapporto tra arte e design da cui a Milano non si può prescindere.

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