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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2014 alle ore 08:13.

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Un altro tema trattato in esteso è il libero arbitrio. Secondo i dati delle neuroscienze, i termini del dilemma sono semplici: se noi siamo ciò che il cervello ci fa essere, ogni nostra decisione è presa dal cervello, secondo gli algoritmi del suo funzionamento. Data questa premessa, chi e che cosa devono essere liberi perché la volontà sia libera? Anziché analizzare i meccanismi nervosi delle scelte, che sono il cuore del problema, Dennett parla di tutt'altro, di un «neurochirurgo scellerato» che imbroglia i pazienti, di neuroscienziati altrettanto scellerati perché proclamano che il libero arbitrio non esiste, incrementando la criminalità, di determinismo, indeterminismo e compatibilismo, temi di zuffe arcaiche assenti dalla scienza per la loro futilità, senza sfiorare la natura scientifica ed etica della volontà. Dennett rimprovera «noi filosofi», di essere «specializzati negli innumerevoli modi di far diventare le cose tanto confuse, tanto profondamente sbagliate, che nessuno è più certo di quali siano le domande giuste, e tantomeno le risposte». Impossibile dire meglio, anche a proposito di quasi tutte le pagine di questo libro.
ajb@bluewin.ch
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Danile Dennett, Strumenti per pensare, Cortina, Milano, pagg. 538, € 29,50

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