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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2014 alle ore 08:15.

Le radici di «Artelibro» sono, peraltro, ben piantate nella realtà bolognese con l'ambizione e la volontà di offrire il Festival come occasione di collegamento tra e di espressione delle tante istituzioni, pubbliche e private (biblioteche, musei, fondazioni, centri di cultura) di una città ricchissima di storia, di tradizioni e di tesori. Tesori come opere d'arte, antiche e moderne, conservate nei diversi luoghi della città.
E tesori come i palazzi, le chiese, le biblioteche (prima tra tutte quella comunale dell'Archiginnasio, che nelle sale di lettura e nella spettacolare sala dello Stabat Mater, affrescate tutte con gli antichi stemmi dei suoi studenti, si presenta come un autentico monumento all'Europa della cultura) che le opere d'arte contengono e conservano.
Meglio e più di tante parole, dice il programma, consultabile sul sito del Festival, che si aprirà, giovedì 18 alle 17.30, nella Cappella Farnese in Palazzo d'Accursio, sede storica del Comune di Bologna con una lectio magistralis su "Italia, tesoro di terre e menti, da ricreare" affidata ad Andrea Carandini, il grande archeologo e presidente del Fai, il Fondo per l'ambiente italiano.
Da Palazzo d'Accursio, attraverso Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno, a Palazzo di Re Enzo e del Podestà per l'apertura della mostra-mercato dei libri antichi, e poi via, nei giorni seguenti e attraverso tutti i luoghi della città.
All'Archiginnasio sarà aperta La Scrittura splendente, esposizione di codici miniati di incomparabile bellezza tra cui la Bibbia di Marco Polo (ne parlerà Alberto Melloni) e, soprattutto, la Bibbia di Borso d'Este, "il libro più bello del mondo", eccezionalmente prestato dalla Biblioteca Estense di Modena (sarà un po' come vedere la Gioconda di Leonardo fuori dal Louvre).
Dalle lezioni di Vittorio Sgarbi su e davanti al Compianto del Cristo di Niccolò dell'Arca in Santa Maria della Vita si potrà passare a quelle di Cristina Acidini sull'angelo michelangiolesco dell'Arca di San Domenico, di Luigi Ficacci su L'estasi di Santa Cecilia di Raffaello della Pinacoteca, di Paolo Mieli sui Funerali di Togliatti di Guttuso al Museo d'Arte Moderna.
E, poi, ancora, davanti una spettacolare veduta veronese di Bernardo Bellotto, si potrà partecipare, curato da Marco Carminati, a un ciclo di conversazioni sulla fortuna del vedutismo nell'Europa del diciottesimo secolo.
Saltando dal Settecento veneto all'oggi ed attenti, come da tradizione per «Artelibro», al tema e al settore della grafica editoriale, mentre, ospiteremo, introdotta da Salvatore Nigro e accompagnata da un ricordo di Elvira Sellerio, una mostra delle copertine dei romanzi di Antonio Camilleri. Infine, saranno direttamente i visitatori di «Artelibro» a votare e a scegliere la miglior copertina dell'anno tre le quarantacinque preselezionate da una giuria di esperti guidata da Stefano Salis.
Presidente di Artelibro
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