Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2014 alle ore 08:13.

My24

Come vive un grande classico attraverso i secoli? Certo attraverso i suoi lettori, ma anche in mille forme diverse, ad esempio nelle immagini, e nelle varie forme d'arte che a esso si ispirano. L'Orlando Furioso nello specchio delle immagini vuole riproporre un grande classico e nello stesso tempo vuole accettare una sfida: nel mondo di oggi, dominato dalla tecnologia e dal potere delle immagini, è possibile ripensare anche i classici della letteratura in una nuova luce, far sì che parole e immagini interagiscano invece di combattersi a vicenda. Questo libro intende «attraversare lo specchio», come fa Alice che incontra, grazie al suo coraggio e alla sua curiosità, un paese sconosciuto, ricco di meraviglie.
L'Orlando Furioso si presta in modo splendido a questa operazione. Pubblicato una prima volta nel 1516, viene corretto, riscritto, ampliato, fino al 1532. Accompagnato quasi da subito da illustrazioni, come mostra il saggio di Carlo Alberto Girotto, il Furioso diventa un bestseller dell'editoria, penetra nella letteratura europea, oltre che nelle feste e nei rituali delle corti. Dà vita a forme artistiche che attraversano la cultura alta e quella bassa e sanno interagire oggi anche con la realtà virtuale del web, ad esempio nei fumetti digitali analizzati da Marco Arnaudo.
La prima parte dei saggi prende le mosse dalle edizioni cinquecentesche illustrate per ricostruire cosa succedeva quando esse si aprivano davanti agli occhi dei lettori e delle lettrici. Si vede come le illustrazioni selezionano i personaggi, come rappresentano i temi principali (la magia, nel saggio di Martyna Urbaniak, la follia, nelle pagine di Fabrizio Bondi, l'amore, nell'intervento di Nicola Catelli). Ma le immagini si misurano anche con alcune caratteristiche strutturali e retoriche del testo. Giovanna Rizzarelli mostra come si affronti il difficile problema di tradurre il tempo della narrazione (e anzi i tempi indiavolati dell'Ariosto, il gioco dell'entrelacement) entro lo spazio dell'immagine; Alessandro Benassi e Serena Pezzini studiano l'edizione Valgrisi (1556) per vedere come reagisce l'illustratore là dove il testo lo sfida sul suo terreno, attraverso la descrizione di edifici o di opere d'arte, o la rappresentazione dello spazio, spesso modellato sulle carte geografiche. Il rapporto dei Cinque canti con il Furioso è un problema critico tuttora aperto; Andrea Torre mostra come le immagini che, dal Giolito al Settecento, accompagnano i Cinque canti, offrano, a modo loro, una soluzione al problema.
Le illustrazioni creano una griglia che vuole aiutare e orientare la lettura del Furioso, selezionando e ricomponendo gli ingredienti del testo che si vogliono immediatamente affidare alla memoria.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi