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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2014 alle ore 10:09.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2014 alle ore 15:14.

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Lo scorso weekend sono tornato in Abruzzo, e più precisamente a Penne, in provincia di Pescara, per partecipare alla bella manifestazione “San Martino, Leccornie et vino”.
Ventuno le cantine presenti, ottanta i prodotti tipici in assaggio, tra cui non posso non citare i tartufi di Gianni, sperimentati anche in abbinamento con la marmellata di mele cotogne!

Due le tavole rotonde inserite nel programma: la più interessante è forse stata la prima, in cui si è discusso di Abruzzo ed Expo, cercando di individuare i punti di forza e di debolezza di questo territorio, soprattutto se esaminati alla lente d'ingrandimento del prossimo evento mondiale con sede a Milano: conclusione unanime è il riconoscimento da un lato delle grandi potenzialità ma dall'altro anche di quanto sia ancora lunga la strada da percorrere in termini di capacità di raccontarsi e proporsi ma anche, se non soprattutto, di cultura dell'accoglienza a livelli europei.

Tornando a parlare di vino, di ottimo livello le cantine partecipanti, sia direttamente sia tramite la presenza dei loro vini ad una delle tante degustazioni guidate: tra le piacevoli sorprese Centorame, di cui parlo di seguito, che ha saputo conquistarmi con un vino del prossimo futuro.
Contesa con il suo pecorino è sempre più una certezza.
Contesa – Collecorvino (PE)
La Contesa è l'azienda vitivinicola di Rocco Pasetti, nata nel 2000 a seguito della scissione dall'azienda paterna Franco Pasetti.
Il nome non è casuale: indissolubili divergenze con il fratello Domenico hanno portato ad una vera e propria CONTESA, risoltasi con la divisione in due distinte aziende, Pasetti di Domenico e Contesa di Rocco.
Il nome Contesa fa però riferimento anche ad un curioso episodio dello scorso secolo, protagonista il bisnonno di Rocco, Antonio Caramanico detto “Zi Antonije di Cocciaroscie”.
La storia, riassunta, è questa: Antonio Perrucci detto “Ciucculone”, i cui terreni confinavano con quelli del Caramanico, possedeva proprio al limitare del podere una gigantesca quercia le cui ghiande cadevano in gran parte nella vigna del bisnonno di Rocco, che le utilizzava per i suoi maiali.
Nacque una CONTESA giudiziaria tra i 2, l'uno che voleva che le sue ghiande fossero pagate, l'altro che i rami della quercia fossero tagliati perchè facevano ombra alle sue viti: più di uno furono i poderi che i 2 antagonisti dovettero vendere per pagarsi le ingenti spese legali. Storia simile ad almeno un racconto di Guareschi.
L'azienda gestisce 44 ettari di vigneto, di cui 23 di proprietà.
La produzione è di 250.000 bottiglie, a cui si aggiunge del vino sfuso venduto sul territorio.
Le etichette prodotte sono una dozzina.
L'enologo è Antonio Circelli, coadiuvato dal figlio di Rocco, Franco, mentre i vigneti sono seguiti proprio da Rocco.
In azienda anche la figlia Perla e la moglie Patrizia, titolare di un'enoteca a Pescara.
Il terzo figlio, Ugo, gira da alcuni anni il mondo accumulando esperienze nella vendita e nel marketing del vino: Rocco spera sempre in un suo ritorno ed inserimento in azienda.
Per il minore, Pier Paolo, per ora ci sono i banchi di scuola, ma l'interesse per il vino inizia già ad esserci.
Rocco ha investito molto nella cantina, completata nel 2004 e decisamente all'avanguardia.
Contesa è da tutti considerata produttrice di ottimi vini bianchi, in particolare il suo Pecorino è sempre tra i migliori d'Abruzzo.

Contesa 2013 Pecorino d'Abruzzo DOC
E' un Pecorino in purezza, le cui uve provengono dal Vigneto al Lago, situato alla base della collina su cui sorge la cantina.
Vendemmia a fine settembre
Vinificazione in acciaio a bassa temperatura e affinamento per sei mesi in bottiglia.
Grado alcolico del 13 %
Nel bicchiere è di colore giallo paglierino di limpidezza cristallina.
Al naso è intenso ed ampio nel suo bouquet, con sentori che spaziano dai fiori ai frutti: mughetto e camomilla tra i primi, melone, pesca e mela cotogna tra i secondi. Deciso anche il profumo dell'erba tagliata.
Al palato esprime pienamente il vitigno: gradevole la nota sapida ed il finale mandorlato. Pur essendo un vino da consumarsi giovane, possiede un corpo ed una persistenza che me lo fanno pensare atto ad evolversi in meglio per almeno 2-3 anni.
Prezzo in enoteca: 8-10 Euro
Centorame – Casoli di Atri (TE)
Siamo a Casoli di Atri, in uno dei territori a più alta vocazione vitivinicola della regione, a 5 chilometri dal mare, nelle Colline Teramane, di fronte all'area protetta dei calanchi.

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