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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2014 alle ore 11:20.

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Agenti Dove l'industria dello spettacolo è una cosa seria, lo strapotere degli agenti diventa sceneggiatura di serie comica (Entourage, in onda su Hbo tra il 2004 e il 2011). Qui, se ne favoleggia a mezzo leggende metropolitane che si riportano rigorosamente senza nomi (non sarò certo io a farmi querelare dicendo chi è quello che, in riunione con un direttore di rete, pacatamente appoggiò una pistola sul tavolo; quello che dirò è che il potere si misura sul numero di anni per i quali viene tramandata una scena così implausibile che non ci crederei neanche se l'avesse ripresa Tarantino col suo iPhone).

Bises, Stefano Di tutti i giornalisti divenuti autori televisivi – dal Michele Serra che collabora con Fabio Fazio al Gualtiero Peirce autore dei varietà di Massimo Ranieri – Stefano Bises, splendido cinquantenne di Roma Nord, è quello che meglio incarna il patto televisivo del Nazareno: in un'altra vita era un cronista politico di Telemontecarlo, in questa è lo sceneggiatore di Gomorra (la fiction di Sky con l'ambizione di non sembrare italiana, di grande prestigio e minimo share) ma anche di Un'altra vita (la fiction di Rai 1 con ambizione di sembrare prodotta dalla pro loco di Ponza, 30 per cento senza prendersi il disturbo di una trama). Di lotta e di governo era nulla, in confronto a «di Saviano e di Incontrada».

Cruciverbone Se c'è un'ingiustizia da sanare, è la comune convinzione che, tra Arbore e Boncompagni, il genio fosse il primo. Era il 1987 quando Gianni Boncompagni mise a Domenica In il cruciverbone (capostipite dei quiz più che facilitati dei decenni successivi: in questo secolo si sarebbe arrivati a considerare da migliaia di euro la risposta giusta alla domanda «Quel ramo del lago di Como: Manzoni, Dante, o Fabio Volo?»). Non si sa che anno fosse quando disse la frase cui tutti i televisivi italiani dicono di rifarsi (e si vede): «La tv va fatta presto e male».
De Filippi, Maria Ha inventato la conduzione con microfono a gelato (quello che tieni in mano invece di avercelo appiccicato addosso), e infatti non esiste un suo fuorionda. Ha inventato l'apertura e la chiusura del programma senza salamelecchi. Ha inventato i talent (Amici c'era ben prima dei vari X Factor, e crea un indotto maggiore anche a settore saturo). Ha inventato i tronisti. E, se esiste una cosmica giustizia poetica, prima o poi affideranno un Sanremo a lei e a Lorenzo Jovanotti.

Esclusiva Una volta i contratti di esclusiva erano quella cosa per cui se Pippo Baudo voleva andarsene da Fininvest doveva dare un palazzo a Berlusconi per tornare libero. Adesso, sono quella cosa per cui Mediaset, in tempi di crisi, paga conduttori che non conducono – da Marcuzzi a Bonolis passando per Luca e

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