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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2014 alle ore 08:23.
Blue Jasmine (2013). Jeannette (disturbo istrionico) era felicemente milionaria, poi il marito è stato arrestato. Va a vivere con la sorella povera ma soffre moltissimo del ribasso sulla scala sociale. Cerca di fidanzarsi con il primo ricco che trova, non funziona, prende diligentemente le pillole ma continua a parlare da sola per strada.
Lei (2013). Scrittore professionista (disturbo evitante) trova più rassicurante innamorarsi su internet, chiunque sia la ragazza online.
Evoluzione del vagamente psicopatico
David Fincher ha appena perfezionato il modello, cioè ha provato con il thriller-di-coppia-anche-commedia-col-morto (e in quel caso un buon regista non ha alternative: deve aggravare la patologia).
L'amore bugiardo – Gone Girl (2014) Inizia come iniziano i matrimoni: Amy e Nick sembrano felici. Va avanti come vanno avanti i matrimoni: dopo poco Nick si procura un'amante. Finisce come sappiamo: lei trova modi originali di fargliela pagare (organizza un complesso piano per ucciderlo, si scopre ancora innamorata di lui, ammazza l'ex fidanzato come ripiego).
Il futuro, al cinema
Tralasciando il caso limite del protagonista assassino (degenerazione di stati psicotici), la prima fondata impressione è che sia tutto più adeguato al cambiamento culturale in corso, e il grande cambiamento culturale ha a che fare principalmente con la moltiplicazione delle nevrosi – la scala di gravità parte da «dormo poco»*, nessuno si senta escluso.
*altri dettagli sulla crisi postmoderna ce li illustreranno più avanti, ora è più prudente tacere perché la cavia è la meno indicata a dare pareri durante l'esperimento. Certamente internet e i media dovranno prendersi delle responsabilità.
Confermata quindi come prima attrice la malattia di mente, farla convivere col dramma è stato facile, con il thriller facilissimo. Restava la commedia romantica – e non perché non ci abbiano provato.
Il lato positivo (2012) Pat esce da una clinica psichiatrica con un'ordinanza restrittiva, Tiffany è una pazza un po' meno conclamata che deve superare la morte del marito. Il primo tempo è una gara a chi sta peggio, nel secondo cominciano a ballare per distrarsi e la storia degenera in Dirty Dancing (durante gli allenamenti scopriranno l'amore ma soprattutto l'automedicazione). Guariscono così – con una forte inclinazione all'ottimismo. Non male, ma non era quello che stavamo cercando: è tempo che qualche temerario più competente in psicanalisi s'arrischi a fare il passaggio successivo. Cioè l'innesto minimo di rom-com: servono sceneggiature adatte ai nuovi disturbati (noi).
Qualcuno che racconti l'evoluzione brillante e teorica delle storie d'amore. Troppo difficile? Invece l'hanno già fatto, buona notizia, si può copiare. C'è il progetto pilota, avanguardia purissima, è un film del 1979. S'intitola Manhattan, Woody Allen deve assolutamente vederlo.
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