Cultura

Addio a Günter Grass, il Nobel impegnato nella Germania del 900

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lo scrittore e poeta muore a 87 anni

Addio a Günter Grass, il Nobel impegnato nella Germania del 900

Lo scrittore tedesco Guenter Grass, premio Nobel per la letteratura nel 1999, è morto oggi a Lubecca all'età di 87 anni, annuncia la casa editrice Steidl Verlag sul sito internet. Autore di Die Blechtrommel del 1959 (dal 1962 in Italia col titolo «Il tamburo di latta») romanzo divenuto presto un successo in tutto il mondo, Grass nacque a Danzica quando il porto sul Baltico, futura culla della rivolta di Solidarnosc contro il regime comunista, era ancora una città-stato e non faceva parte della Polonia.

Il tamburo di latta, suo romanzo più famoso, fu il primo della trilogia di Danzica che comprende Gatto e Topo e Anni di cani.

Durante la sua vita lungo tutto il 900, Grass è stato coscienza critica della Germania dopo la seconda guerra mondiale, uno dei rappresentanti del Gruppo 47, movimento che contribuì alla rinascita del Paese dopo il nazismo; pacifista negli anni 80 con il romanzo Die Rättin, sostenitore di Willy Brandt e della sua politica di riconciliazione con la Polonia, Grass fece campagna per la Spd, i socialdemocratici tedeschi. Quando nel 1989 cadde il muro di Berlino però, Grass ebbe paura, «anzi orrore, ai suoi occhi un Paese diviso in due era l’unico modo di proteggere la Germania da se stessa, una specie di eterna punizione per Auschwitz» notò il critico della rivista britannica di sinistra New Statesman recesendo «Da una Germania all’altra. Diario 1990», libro pubblicato nel 2012, in Italia da Einaudi, in cui si vide in quel rifiuto di una Germania unita il rifiuto di dimenticare la storia tedesca del 900 in particolare la Shoah. Cruccio esplicito di Grass in quel diario fu che a guidare la riunificazione dell’Ovest ed Est del paese non c’era più Willy Brandt ma Helmut Kohl; che la riunificazione fu gestita «nei termini di una annessione del più debole da parte del più forte, senza un autentico coinvolgimento democratico dei cittadini».

Sempre nel 2012, lo stesso anno del «Diario», Grass pubblica la poesia «Was gesagt werden muss» (Cosa deve essere detto), molto critica nei confronti della politica israeliana; lo scrittore suscita ancora acceso dibattito, alcuni intellettuali israeliani lo definiscono «prototipo dell'antisemita educato»; il governo israeliano lo classifica «persona non grata», Grass reagisce paragonando Israele alla Germania dell’Est.

Negli ultimi anni il Nobel critica Angela Merkel, l'arroganza del suo governo, in particolare la politica anticrisi verso i Paesi vicini, difende la Grecia. In «La disgrazie dell’Europa» sempre del 2012, critica il modo in cui l’Ue ha trattato la Grecia durante la crisi economica e finanziaria del Paese. L’Europa - è l’accusa di Grass - ha condannato i greci alla povertà.

Nel 2006 ha intanto pubblicato il memoir Sbucciando la cipolla, edito in Italia sempre da Einaudi, libro molto lodato e molto discusso perché Grass racconta gli anni della guerra, il campo di prigionia ma soprattutto confessa che diciassettenne aderì alle Waffen-SS di Hitler. È libro di un tedesco che racconta la Germania negli anni dell’indicibile, dal 1939 alla fine degli anni Cinquanta, ma naturalmente non mancarono i critici che accusarono di ipocrisia tutta la sua opera e il suo impegno per aver a lungo taciuto l’infatuazione giovanile per il nazismo. (angela manganaro)

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