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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2015 alle ore 08:14.
Sciascia aveva maturato la sua idea di letteratura civile alla scuola del Manzoni della Colonna infame. E nel costruire e indirizzare congenialmente il laboratorio della casa editrice Sellerio, aveva voluto salutare e marcare il manzonismo civile di un «giovane» scrittore che sarebbe cresciuto dentro il catalogo che lui andava costruendo. Camilleri aveva allora poco meno di sessant’anni. Non era anagraficamente giovane. Ma, per gli annali della letteratura, era quasi un esordiente in attesa di successo.
Adesso Camilleri compie novant’anni. Troneggia nel catalogo Sellerio. E con il suo successo «planetario» salva (lo suggerisce Alberto Asor Rosa, nel recente saggio Scrittori e massa) le classifiche dei libri più venduti, assicurando ad esse quel «rispetto» che altrimenti non avrebbero.
Dal profondo del suo catalogo la casa editrice Sellerio fa gli auguri al suo «giovane» autore, appena trentacinquenne. E attorno a lui raccoglie, per festeggiarlo, amici e studiosi.
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