Cultura

Una musica che entrava nell’anima

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RICORDI

Una musica che entrava nell’anima

Ascoltare The Rise and Fall of Ziggy Stardust quando sei piccolo, con le mani ancora inesperte e fragili appoggiare il disco di vinile sul piatto, e restare rapito fin dallo “sfumato” ascendente del primo brano. E poi farti trasportare dall'intero album, sognando di navi spaziali, senza ben capire in fondo il testo. Ma che importanza ha, tanto quella musica ti entra nelle ossa e nell'anima, ed è tua. Per sempre.

E poi lanciarsi nelle feste sfrenate della tua gioventù al ritmo di Modern Love, senza saper ballare, ma sapendo che quel ritmo ti avrebbe comunque sostenuto e ti avrebbe fatto divertire. E, chissà, magari ti avrebbe anche permesso di spezzare il ghiaccio con quella carina.

E poi perdersi un po', perché nessun amore non ha i suoi momenti di stasi e di noia. Ma riscoprire la fiamma ogni volta che capitava di mettere nel Cd David Live, ed esaltarsi quando partono Rebel Rebel e Suffragette City.

E, da grande -troppo grande- andare il primo giorno di vendita a comprare The Next Day: nell'era del digitale e del tuttoègratisoquasi trovare ancora gusto a spendere soldi, perché per “lui” ne vale la pena. E, ancora, ascoltare in streaming l'ultimo suo lavoro, cupissimo e forse presago, Blackstar. Costretto a letto da un'influenza, ma per David vale la pena di alzarsi e le emozioni te le sa regalare sempre.

E poi, la mattina dopo scoprirsi a piangere per una persona che non hai mai conosciuto, ma che per la sua arte, immensa e totale, senti molto più vicina di tante comparse della tua vita.

Grazie, Duca Bianco. Non credere, non è finita qui: le mie ossa e la tua musica sono cementate insieme.

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