Domenico Dara è nato nel 1971. Dopo aver trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Girifalco, in Calabria, dove è ambientato il suo romanzo, ha studiato a Pisa, laureandosi con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese. Oggi vive e lavora in Lombardia. Con Breve trattato sulle coincidenze è stato finalista al Premio Italo Calvino 2013.
HANNO SCRITTO...
Il Fatto Quotidiano
di Daniela Ranieri
IL BELLO e inattuale romanzo di Domenico Dara racconta un tempo in cui le coincidenze generavano reazioni a catena: nell'anno in cui andammo sulla luna, il postino di un paese della Calabria decide di intercettare e conservare le lettere che i suoi compaesani mandano e ricevono, “come se vagheggiare la torma di esistenze evocate nelle lettere possa consolarlo della sua vita inerte”. Arcaismi comunicativi di un Sud epitome d'Italia, quando la coincidenza ci dava “l'incontrovertibile prova che ci troviamo nel punto in cui avremmo dovuto essere”.
PANORAMA.IT
di Andrea Bressa
Il romanzo di Dara è una sorprendente e affascinante opera prima. […]
Domenico Dara ci affascina e ci ipnotizza in questa toccante storia, dai tratti poetici e dalle sfumature popolari.
la Lettura – IL CORRIERE DELLA SERA
Ermanno Paccagnini
Dara si presenta con tratti tutti propri nel gestire questa figura (quella del postino) orchestrando una circolarità di storie d'un piccolo paese calabro. […]
Il tutto reso con una dizione di sciolta levità, che opera osmoticamente con naturalezza nei continui trapassi tra lingua colta e dialetto, concetti filosofici e popolari, e dentro le tante storie maschili e femminili, penetrate con delicata vitalità.
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Vins Gallico
È un romanzo voluto, cercato, amato, una storia – mondo in cui l'autore ha riversato una dote rara di questi tempi: la cura.
Cura nella lingua, per esempio. Come Camilleri, soltanto che è in calabrese, sarebbe un commento superficiale. No, Dara mescola il dialetto all'italiano con il bilancino dell'antico farmacista, arrivando a un idioma creolo di grande efficacia e poesia. Comprensibilissimo.
QN
IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE
Nicoletta Magnoni
È una lunghissima poesia questo romanzo d'esordio, che si presenta come il Decamerone, con ognuno dei capitoli introdotto da una sintesi di poche righe, alla maniera delle novelle di Boccaccio. Ma lo stile colpisce soprattutto per il richiamo alla letteratura dialettale. Camilleri ha da lungo tempo sdoganato le incursioni di termini siciliani nell'italiano. Dara si spinge oltre, in una commistione linguistica con il vernacolo di questa zona della Calabria che se sulle prime può sembrare azzardata, rivela poi un insospettabile equilibrio.
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