Edgardo Franzosini è nato a La Valletta Brianza in provincia di Lecco. Vive a Milano. Ha pubblicato: Il mangiatore di carta (SugarCo), Raymond Isidore e la sua cattedrale (Adelphi) ottenendo il Premio l'Inedito-Maria Bellonci e il Premio Procida-Elsa Morante, Bela Lugosi. Biografia di una metamorfosi (Adelphi) con cui ha vinto il Premio Fimcritica, Sotto il nome del Cardinale (Adelphi), Sul Monte Verità (Il Saggiatore) e Questa vita tuttavia mi pesa molto (Adelphi). Suoi racconti sono apparsi su Panta e su Watt. I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Spagna, Germania
HANNO SCRITTO...
Il Sole24ORE
Stefano Salis
Bisogna dar merito a Edgardo Franzosini, scrittore raffinato, di avere riportato in scena la figura di Rembrandt Bugatti – nome di culto, capace di generare occhiate di sottintesi, al solo nominarlo – e di avere provato a espandere la sua straordinaria vicenda oltre i conoisseurs con il bel libro Questa vita tuttavia mi pesa molto (Adelphi). Romanzo biografico (molto superiore all'operazione simile che aveva tentato Patrice de Méritens con L'adieu à Bugatti) che restituisce la complessità e il mistero di RB.
La Repubblica
Dario Pappalardo
Edgardo Franzosini potrebbe essere un personaggio di Edgardo Franzosini. Una di quelle personalità entrate da una porta secondaria della grande storia. Un impiegato di banca, con la passione della letteratura e delle vite degli altri. Vite che apparentemente hanno lasciato pochi segni, quasi dimenticate. Lo scrittore le riprende e ne fa il centro di biografie eccentriche.
Il venerdì – La Repubblica
Giorgio Vasta
Sulla falsariga delle Vite immaginarie di Marcel Schwob, nel tempo Franzosini ha ricostruito – e dunque reinventato – la biografia di colui che fu talmente vampiro al cinema da finire per persuadersi di esserlo davvero […]
Personaggi davanti ai quali dubitiamo non riuscendo a capire se siano davvero vissuti o se siano invece straordinari «imbrogli» letterari.
[…] in Questa vita tuttavia mi pesa molto, l'attitudine di Franzosini a comporre ritratti in cui veridico e implausibile si compenetrano muove verso una tonalità più malinconica.
Il Fatto Quotidiano
Camilla Tagliabue
Ci voleva l'estro di Edgardo Franzosini per sbozzare la biografia del Bugatti minore, quel Rembrandt morto suicida a 32 anni (1884-1916), la cui storia apparentemente triste e inverosimile fu invece picaresca e verissima: Questa vita tuttavia mi pesa molto è il ritratto di un artista misantropo e animalista, “carogna con gli uomini, gentile con le donne, buono con gli animali”, i soggetti prediletti dei suoi apprezzati bronzi.
Il Giornale
Gian Paolo Serine
Edgardo Franzosini è tra i più raffinati scrittori italiani contemporanei. Tra i pochi a sapere cosa vuol dire scrivere e a dimostrare con ogni suo libro cosa vuol dire leggere. Tradotto con successo in Francia, Spagna e Germania, ammirato tra i tanti anche da Antonio Tabucchi, è uno di quei rari scrittori capaci di rimanere impressi oltre l'inchiostro della pagina scritta. Non è tipo da piegarsi alle mode e segue un proprio percorso letterario.
Gazzetta del Sud
Francesco Musolino
Nella sua capacità di entrare nella vita di Bugatti con delicatezza e senza timore, con una scrittura asciutta e sempre fluida, Edgardo Franzosini ribadisce quelle grandi doti di narratore che aveva già mostrato con i precedenti “Sotto il segno del Cardinale” (2013) e “Bella Lugosi” (1998), editi anch'essi da Adelphi.
La Gazzetta del Mezzogiorno
Vito Amoruso
Come già in altre sue narrazioni, Franzosini è attratto da storie vere, da un tracciato storico e biografico nelle cui trame, tuttavia, ciò che è celato o sotteso traspare dalla apparente chiarezza dei fatti accertati, e ne sollecita il disvelamento, la possibile, reimmaginata narrazione del suo decorso.
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