Ezio Sinigaglia è nato a Milano nel 1948. Ha svolto diversi mestieri, tutti legati alla scrittura: redattore, traduttore, fotocompositore, copywriter, ghostwriter, autore di guide turistiche e, da ultimo, docente di scrittura all'Università di Milano Bicocca e in altre sedi. Dopo Il Pantarèi (1985), ha continuato a coltivare in privato la sua voce narrativa, mentre quella saggistica ha occasionalmente trovato la via della pubblicazione. Per Nutrimenti ha tradotto il racconto Leviatano di Julien Green, pubblicato nel volume Viaggiatore in terra (2015).
HANNO SCRITTO...
il Giornale
Andrea Caterini
Sinigaglia […] scrive il suo libro deprivandolo di ogni digressione, mostrando subito un corpo a corpo tra la scrittura e i significati. Vedere l'eclissi significa trovare la domanda che mette in gioco il senso della propria vita. Non risolvere un problema, quindi, ma capire quale sia il problema da porsi.
Cabaret Bisanzio
di Lorenzo Leone
Credo si sappia che i pedali del pianoforte, quelli più importanti, sono due: il destro, detto pedale di risonanza, libera le corde dagli smorzatori e prolunga il suono; il secondo, detto una corda, lo attenua. Il pianista aziona ora l'uno ora l'altro pedale e anche contemporaneamente. E così vorrei dire che Sinigaglia, in questo breve romanzo, aziona, e con grande maestria, il pedale che fa risuonare l'elegia e il pedale che la smorza, il pedale dell'elegia e il pedale dell'ironia; e che li aziona anche contemporaneamente o che li fa vibrare.[…]
Tutto il romanzo di Sinigaglia è teso a smussare i contrasti, a restituire le nuances che separano i poli di una opposizione netta e astratta: ironia e sentiment, luce e buio, inverno e primavera, giovinezza e vecchiaia.
Avvenire
Fulvio Panzeri
Sinigaglia […] dimostra come si possa scrivere ancora un romanzo che affonda dentro la densità dell'anima umana, mettendola a nudo e scoprendola piano piano, attraverso un viaggio che diventa rivelatore, non tanto nel chiarire il mistero di ogni esistenza, ma nella ritrovata consapevolezza di aver più chiare le domande che increspano la possibilità di vedere in se stessi, di leggere le lezioni del passato e quelle di un futuro, se non da costruire, almeno da figurare in sé, attraverso una diversa lucidità.
Lo fa attraverso una scrittura che si addensa intorno a un silenzio quasi metafisico, sottolineato da percorsi dello sguardo che rimandano a una prova poetica consapevole, ma lascia spazio anche a tempi in cui l'ironia prende il sopravvento; soprattutto là dove usa un parlato dalle inflessioni comiche.
Convenzionali
Gabriele Ottaviani
Si legge d'un fiato perché è un racconto potente, perfetto, suggestivo, allegorico, ironico, inventivo anche dal punto di vista linguistico, che permette a ognuno di trovare la sua chiave di lettura: Eclissi, Ezio Sinigaglia, Nutrimenti. Da non perdere.
la Lettura
Alessandro Beretta
Un poligrafismo eccentrico che torna ora fortunatamente alla narrativa pubblica con un romanzo bello e denso scritto in appena tre mesi, tra marzo e giugno del 2014. […]
La storia di Eugenio dalle chiome grigie che si riflettono «come l'aureola argentea di un santo di secondo rango» è affrescata da uno scrittore di prim'ordine, da non dimenticare.
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