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Addio a Dario Fo, ultimo premio Nobel per la letteratura italiano

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aveva 90 anni

Addio a Dario Fo, ultimo premio Nobel per la letteratura italiano

Dario Fo (Fotogramma)
Dario Fo (Fotogramma)

Nel giorno in cui si assegna il Nobel della Letteratura muore l’ultimo italiano che ha vinto questo premio nel 1997. Scompare infatti a 90 anni l’attore, comico e artista Dario Fo, ultimo premio Nobel italiano nella Letteratura assegnato quasi venti anni fa. Era ricoverato da una quindicina di giorni all'ospedale Sacco di Milano; le sue condizioni di salute erano peggiorate nelle ultime ore. Ha lavorato e dipinto fino all' ultimo. Pochi giorni fa aveva fatto nella sua casa milanese una conferenza stampa per il suo nuovo libro “Darwin”.

Drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997 e molto altro: difficile trovare una definizione che racchiuda tutto l'eclettismo di Dario Fo.

Fo era nato a Sangiano, in provincia di Varese. Nel 1954 sposò Franca Rame, con cui ebbe un figlio nel 1955. Insieme per quasi sessant'anni, lavorando e condividendo l'impegno civile e quello lavorativo, nel 1958 fondarono la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”: lui era il regista e il drammaturgo del gruppo, lei la prima attrice e l'amministratrice. Nel 1968 decisero di fondare la cooperativa “Nuova Scena” dal quale si separarono per divergenze politico-ideologiche. Questo porto' alla nascita di un altro gruppo di lavoro: “La Comune”, celebre per gli spettacoli di satira e critica politica che mise in scena, come “Morte accidentale di un anarchico”.

Nel 1969 il drammaturgo portò per la prima volta in scena il “Mistero buffo”, che divenne la sua opera più famosa: Fo era l'unico attore sul palco e recitava testi antichi in un linguaggio teatrale mescolando lingue e dialetti. Con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.
Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997 (già candidato nel 1975), i suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della Commedia dell'arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo.

Il premier Matteo Renzi, appena appresa la notizia, ha così commentato: «Con Dario Fo l'Italia perde uno dei grandi protagonisti del teatro, della cultura, della vita civile del nostro Paese. La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l'eredità di un grande italiano nel mondo. Ai suoi familiari il cordoglio mio personale e del governo italiano». Un ricordo è arrivato anche da Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, che su Twitter ha scritto: «Ci ha lasciato il Grande Dario Fo. Negli occhi ho ancora la sua gioia mentre descriveva ogni suo oggetto all'apertura del Museo Fo di Verona».

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, città a cui Fo era intimamente legato e dove ha vissuto gran parte della sua vita, ha così scritto:  «La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana. Fo è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti».

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