Cultura

«Amore e inganni» con brio

  • Abbonati
  • Accedi
cinema

«Amore e inganni» con brio

Amore e inganni
Amore e inganni

Non è certo semplice sorprendere nel 2016 con un film tratto da un'opera di Jane Austen, autrice da cui il mondo del cinema prende ispirazione sin dal 1940 («Orgoglio e pregiudizio» di Robert Z. Leonard). C'è riuscito Whit Stillman, regista americano classe 1952, con «Amore e inganni», uno dei titoli più interessanti del weekend in sala.
Lo spunto viene da «Lady Susan», un lavoro giovanile scritto in forma epistolare da Jane Austen, decisamente meno conosciuto rispetto ai suoi capolavori più importanti.

Ambientato nell'Inghilterra del '700, il film ha per protagonista una giovane vedova, che si trasferisce nella tenuta di famiglia del suo ex marito. Qui sfrutterà il suo fascino per ordire un piano ben congegnato.
A metà tra il dramma tagliente e la commedia brillante, «Amore e inganni» è un film che ha dalla sua una notevole sceneggiatura, ricca di dialoghi vivaci e contrassegnata da un ottimo ritmo.
Stillman non porta chissà quali novità al cinema del genere in costume, ma riesce comunque a dettare bene i tempi di montaggio e a costruire una pellicola riuscita e briosa, intelligente e coerente con lo stile della Austen.
Menzione speciale per l'intensa prova di Kate Beckinsale, attrice che raramente è stata così brava nel corso della sua carriera. Funziona alla perfezione, però, anche il resto del cast, in cui si segnalano in particolare Chloë Sevigny e Tom Bennett.

Decisamente deludente è invece «Free State of Jones» di Gary Ross con protagonista Matthew McConaughey.
L'attore texano interpreta Newton Knight, un contadino del Sud degli Stati Uniti che durante la Guerra Civile Americana si ribellò all'esercito confederato. Con l'aiuto di un gruppo di agricoltori, darà il via alla rivolta che porterà la Contea di Jones a separarsi dagli Stati della Confederazione.
Ispirato a eventi realmente accaduti, «Free State of Jones» è un kolossal storico che fatica a coinvolgere ed emozionare.

Didascalico e scolastico nella regia e nella narrazione, è un film dal ritmo poco avvincente, che si dimentica molto in fretta.
Piuttosto grossolana è anche la scrittura dei personaggi, mentre il ritmo poco fluido contribuisce ancor di più a renderlo un lungometraggio pedante e incapace di appassionare.
Peccato perché il tema di partenza poteva dare adito a un lavoro ben più interessante e meno retorico. Anche Matthew McConaughey crolla insieme al resto del progetto.

© Riproduzione riservata