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X Factor: fine della corsa per Loomy, il rapper «italiano medio»

Il «cigno nero» non vola più. Loomy, il rapper italiano medio, il concorrente senza qualità (evidenti), lascia la decima edizione italiana di X Factor a un passo dalla semifinale. Passano invece il turno e avranno, per questo, la possibilità di cimentarsi con un inedito le Under Donna Gaia e Roshelle, i Soul System per la categoria dei gruppi, nonché gli Over Andrea ed Eva. Questi i verdetti del sesto live show andato in onda ieri sera su Sky Uno, tra il ritorno di Skin in versione frontleader degli Skunk Anansie, la chiusura affidata a Rovazzi che ha lanciato il nuovo singolo «Tutto molto interessante», la seconda manche con l'ausilio dell'orchestra diretta da Lucio «Violino» Fabbri e il siparietto tra i giudici Manuel Agnelli e Arisa, tra accuse di ignoranza colpevole e rivendicazioni di ignoranza orgogliosa.

Quanto a Loomy, sembrava una specie di Ciro Di Marzio nella serie «Gomorra», l'«Immortale» che tutti vorrebbero fare fuori, senza riuscire a centrare il bersaglio: neanche doveva accedere alla fase finale, lo hanno messo nell'angolo in ciascuna delle sei puntate, gli hanno tirato contro di tutto ma lui ha resistito. Un po' per caparbietà, un po' per l'innata capacità di «sudarsi la pagnotta», un po' per circostanze fortunate. Il credito con la dea bendata si è tuttavia esaurito ieri. Alla prima manche ha fatto il suo solito rappando su «Cheap Thrills», ma siamo troppo avanti nella competizione perché si premino le buone intenzioni e così il ragazzo è finito al ballottaggio per direttissima. Ci ha trovato Gaia che, alla prima manche, era rimasta in equilibrio sulle leziosaggini di «Let it go», alla seconda aveva azzardato «Come foglie» di Malika Ayane, soffrendo troppo il paragone con l'originale. All'uno contro uno finale, il rapper ripropone la sua versione di «Anima fragile» di Vasco Rossi, la cantante rifà «Youth» e mette d'accordo Fedez, Agnelli e Alvaro Soler, mentre a difesa di Loomy rimane solo Arisa. Al giovane aspirante hip-hopper a questo punto non resta che sperare nella «raccomandazione» di quest'ultima che, in diretta, ha chiesto a Fedez di fare con lui ciò che ha fatto con Rovazzi. Per ora siamo al «le faremo sapere», più avanti vedremo.

Veniamo ai concorrenti che, insieme con Gaia, avranno la possibilità di eseguire il proprio inedito giovedì prossimo. Roshelle dimostra discreta sicurezza su «Doo wop» di Lauryn Hill, roba decisamente nelle sue corde. E ne esce esaltata anche dal confronto con «No» di Meghan Trainor. Superlativa la prima prova dei Soul System, a loro agio quando si tratta di declinare «Feel Good Inc.» dei Gorillaz con un carico di funky in aggiunta. Di grande intensità pure «Where is the love» dei Black Eyed Peas, molto fedele al modello di riferimento. Eva se la vede con gli Hooverphonic di «Mad about you». I fondamentali ci sono, per quanto sul versante della performance vocale siamo al di sotto degli standard cui la ragazza ci ha abituato. In italiano, con orchestra al seguito, esegue «Senza fine» e si riscatta.

Versione minimalista della «Wonderwall» degli Oasis per Andrea, tra le cose migliori che il chitarrista toscano ci ha fatto vedere lungo tutto il suo percorso a X Factor. Può fare meglio di così? La risposta è sì: nella seconda manche con l'arrangiamento orchestrale di «Please please please let me get what I want» degli Smiths ci scappa pure la lacrimuccia. Sarebbe bello se vincesse uno così.

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