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L'aria di Natale diventa swing con Peter Cincotti e la Glenn Miller…

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musica dal vivo

L'aria di Natale diventa swing con Peter Cincotti e la Glenn Miller Orchestra

Peter Cincotti
Peter Cincotti

Il Natale si avvicina ed è tempo di swing: il jazz inteso nella sua accezione più classica, elegante e probabilmente orecchiabile rappresenta il cuore della settimana della musica dal vivo. Con una spruzzata di pop, ingrediente che, quando dosato con saggezza, rende il piatto appetibile ai palati più diversi.

Torna per esempio alle nostre latitudini Peter Cincotti, pianista e cantante italoamericano alle prese con la presentazione del nuovo album «Long Way from Home». Newyorchese, il ragazzo ha trascorso gran parte della sua infanzia andando a scuola durante il giorno e suonando nei locali di notte. Una di quelle notti, il leggendario producer Phil Ramone era presente, una casualità che lo ha portato a produrre l'album di debutto dell'artista che ha raggiunto il primo posto nelle classifiche jazz di Billboard: a soli 18 anni Cincotti è stato l'artista più giovane a tagliare questo traguardo.

Da allora ha infilato concerti alla Carnegie Hall di New York e all'Olympia di Parigi. Il 13 dicembre sarà al Bravo Caffè di Bologna, il 14 al Monk di Roma, il 15 all'Hart di Napoli e il 17 al Blue Note di Milano per un doppio live act.

Un vero e proprio brand universalmente riconosciuto per il genere swing è quello della Glenn Miller Orchestra, fondata dall'omonimo trombonista che scrisse pagine fondamentali della storia del jazz, per poi andarsene mentre sorvolava la Manica nel 1944, finendo nella lista dei militari dispersi nella Seconda guerra mondiale. Il suo nome e il suo repertorio gli sono sopravvissuti e adesso la Glenn Miller Orchestra diretta da Wil Salden torna nello Stivale con l'«It's Glenn Miller Time Tour» che farà tappa al Teatro Colosseo di Torino (12 dicembre), al Nazionale di Milano (13 dicembre), al Lyrik di Assisi (14 dicembre), all'Auditorium di Roma (15 dicembre), al Verdi di Firenze (16 dicembre), al Fraschini di Pavia (17 dicembre) e al Comunale di Bolzano (18 dicembre).

Interpreti del patrimonio jazz in chiave vocale sono i Manhattan Transfer, ensemble fondato da Tim Hauser alla fine degli anni Sessanta nella Grande Mela che nei Settanta ebbe uno straordinario riscontro di pubblico su entrambe le sponde del'Atlantico. Data unica in Italia, per loro, il 12 dicembre al Teatro Giordano di Foggia.

Sempre al Sud, per la precisione in provincia di Napoli, entra nel vivo la 12esima edizione del DiVino Jazz Festival con le performance del Manomanouche Trio venerdì 9 a Boscotrecase e Giulia Mazzoni sabato 10 a Terzigno.

Gli appassionati di indie ad alto coefficiente di elettronica possono puntare sui Crystal Castles, band canadese guidata dalla carismatica Alice Glass che sarà protagonista di due esibizioni allo Zona Roveri di Bologna (12 dicembre) e al Fabrique di Milano (13 dicembre).

In ultimo, una bella sferzata di hard & heavy. I Saxon, band inglese che dalla fine degli anni Settanta contribuì alla definizione del genere heavy metal, si esibirà allo Zona Roveri il 13 dicembre e al Live Club di Trezzo sull'Adda il 14, in entrambi i casi con le Girlschool, altro nome storico del movimento, come gruppo supporter.

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