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Il primo Adamo e la Cabala cristiana

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Il primo Adamo e la Cabala cristiana

Nel XV secolo cominciò a prendere consistenza un movimento di pensiero, con una notevole componente mistica, chiamato poi Cabala cristiana. Vi facevano parte ebrei convertiti al cristianesimo e anche personaggi non nati in ambito ebraico. Più che alla Cabala tradizionale si avvicinò alle problematiche dell'esoterismo.

Il filosofo di riferimento di questa corrente fu senz'altro Giovanni Pico della Mirandola. L'ultimo protagonista degno di rilievo è solitamente indicato in Johan Kemper (morto nel 1716), professore di ebraico a Uppsala, noto per aver tradotto nella lingua dell'Antico Testamento il Vangelo di Matteo, al quale aggiunse un commento cabalistico.

Uno dei testi che più hanno fatto discutere nell'ambito di tale corrente si deve a Christian Knorr von Rosenroth (morto nel 1689), compilatore di una “Kabbala denudata”, apparsa a Francoforte in due volumi nel 1684. Un'opera erudita e monumentale. In essa si trovavano traduzioni latine di testi importanti dell'ebraismo. In appendice, almeno nelle edizioni successive, era aggiunto un compendio di cabala cristiana.
Ora le edizioni parigine Les Belles Lettres hanno pubblicato la traduzione di quest'ultimo scritto: “Esquisse de la Kabbale Chrétienne”, a cura di Jérôme Rousse-Lacordaire, che l'ha anche introdotto e annotato (pp. 276, euro 35). E' difficile dire che sia l'autore dell'operina, di certo la discussione è ancora aperta e l'attribuzione allo stesso Christian Knorr von Rosenroth non è più facilmente sostenibile.

Il testo, scritto in forma di dialogo tra un cabalista e un filosofo cristiano, tratta tra l'altro dei differenti stati dell'universo o del primo Adamo, della preesistenza delle anime, delle persone divine e di tante altre questioni allora ritenute fondamentali dalla teologia. Sono innumerevoli i riferimenti biblici di cui si avvale; il testo si presenta particolarmente di difficile comprensione, a causa anche delle tante allusioni implicite. Il piccolo libro, comunque, getta una luce singolare sugli argomenti trattati alla fine del XVII secolo e sugli interessi (basterà ricordare quello di John Locke) che gravitavano intorno alla Cabala cristiana.

Aggiungiamo che la traduzione dell'“Esquisse de la Kabbale Chrétienne” potrà consentire a un pubblico più vasto di quello dei lettori specialisti di avvicinarsi allo spirito che animava opere come questa. Si cercava, tra l'altro, di ricondurre i cristiani all'unità (ancora oggi non avvenuta), di ricordare che il cuore del giudaismo – la Cabala – è anche quello del cristianesimo, religione che per i protagonisti di questa corrente ha in sé la verità.

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