Cultura

La piccola editoria non casca dalla «Nuvola» e punta a crescere

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a Roma Più libri, più liberi

La piccola editoria non casca dalla «Nuvola» e punta a crescere

Nella Nuvola: la piccola editoria, per la seconda volta consecutiva, torna per cinque giorni (a partire da oggi e fino a domenica 9) con «Più Libri Più Liberi» negli spazi creati al Convention Center di Roma. E parla di una crescita, almeno negli spazi e nei numeri, con più di 650 appuntamenti e 545 espositori. Inaugurazione oggi con Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria; tema scelto «Per un nuovo umanesimo. Una risposta agli egoismi del nostro tempo».

Il primo grande autore sarà lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua, del quale arriva in libreria per Einaudi «Il tunnel» e sarà presente anche Andrea Camilleri, di cui l’editore Henry Beyle porterà in fiera una vera chicca: un libro che si intitola «La casina di campagna» che sarà poi disponibile nelle librerie da gennaio. Nel pomeriggio sarà il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli a parlare di «Lettura: primo motore della cultura». Potrebbe essere il viatico giusto: almeno gli operatori ci sperano.

«Stiamo mettendo il libro al centro della crescita del Paese - ha spiegato il presidente del Gruppo Piccoli editori di Aie, Diego Guida. «Questo si traduce non solo in un grande programma culturale, ma anche e soprattutto in preziose occasioni di servizio ai piccoli e medi editori: incontri professionali che, attorno al tema della visibilità e dell’internazionalizzazione, potranno tradursi in proposte pratiche e operative per il comparto».

Un settore che conta di rimontare al segno positivo grazie al Natale. Dopo tre anni di crescita (da ultimo il +4,5% del 2017), infatti, il 2018 si è contraddistinto per una lenta erosione che ha toccato pressoché tutti i mesi dell’anno, giungendo nella prima settimana di novembre a totalizzare un complessivo -0,9% a valore (dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori) nei canali trade (cioè librerie e online, ma senza Amazon, e grande distribuzione: 886 milioni di euro). Sono almeno tre i fattori congiunturali che pesano sul dato: la crisi che ha colpito il maggior distributore dei banchi libri della grande distribuzione organizzata; il fatto che l’App18 non abbia potuto dispiegare appieno, fino ad ora, le sue potenzialità per il pubblico più giovane e il clima di fiducia dei consumatori che passa a ottobre 2018 da 116,5 a 114,8.

Buoni segnali invece arrivano dalla presenza degli editori all’estero, se è vero che il mercato delle esportazioni dei diritti cresce negli ultimi anni (come dimostrerà un ricerca presentata in fiera) e sottolinea quanto sia importante, per gli editori, partecipare alle esposizioni straniere. Anche per questo sono da seguire gli incontri per lo scambio dei diritti al Rights Centre, all’interno di un nuovo polo business e professionale ai quali parteciperanno 30 operatori stranieri provenienti da 21 Paesi. Gli editori e agenti stranieri potranno conoscere il meglio della produzione della piccola editoria italiana da tradurre per i propri mercati. Un gruppo di 7 operatori stranieri è già coinvolto in un programma di visite a case editrici e librerie per una fellowship che quest’anno avrà il focus, in collaborazione con la Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, sui libri per bambini e comics.

Il mercato della piccola editoria si fa forte di molte novità (35.303) pubblicate solo nel 2017, più della metà (il 51,9%) di tutti i titoli nuovi pubblicati complessivamente lo scorso anno (oltre 68mila). Se il numero vi sembra alto, pensate che la Francia nel 2017 ha pubblicato circa 104mila titoli, la Germania 72.499, la Spagna 87.262, il Regno Unito circa 173mila. Forse il vero punto della questione è come cercare di far circolare questa produzione, soprattutto in un contesto nel quale le librerie soffrono molto e i piccoli editori spesso non sono in grado di entrare.

Proprio per questo conta come si arriva in libreria. Il 28% dei lettori, più di 1 su 4, è motivato all’acquisto di un libro per come è esposto in libreria e il dato raggiunge il 40% (quasi 1 su 2) tra i forti lettori. Il tema della visibilità per i piccoli e medi editori, e delle leve che poi portano all’acquisto del libro, sarà al centro dell’indagine, realizzata dall’Aie in collaborazione con Pepe Research, che sarà presentata nell’ambito dell’incontro «Cosa influenza il cliente nelle sue scelte quando entra in libreria» (in programma il 7 dicembre alle 10.30). Si tratta di un nuovo modo per dialogare tra operatori, in cui i responsabili delle catene raccontano ai piccoli editori i criteri che adottano per scegliere o meno un titolo della piccola e media editoria e portarli nelle librerie. E quindi cercare di essere scelti dai lettori, i veri protagonisti della Fiera, come in tutte le edizioni.

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