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L'ascesa delle macchine è in corso

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L'ascesa delle macchine è in corso

Nel lontano 1996, in occasione del centesimo anniversario del New York Times Magazine, il New York Times ebbe un'idea brillante: chiese a una serie di persone di scrivere articoli in cui fingevano di essere nel 2096 e guardavano a quello che succedeva un secolo prima.
Purtroppo la maggior parte degli autori interpellati si dimostrarono troppo formali e compunti per seguire le indicazioni del giornale e scrissero una serie di banalità sui decenni a venire.

Io invece presi sul serio il compito e scrissi un articoletto intitolato White Collars Turn Blue (I colletti bianchi diventano blu; lo potete leggere qui). Come il titolo suggeriva, uno dei temi del pezzo era la contestazione dell'idea che i progressi della tecnologia avrebbero prodotto una domanda sempre maggiore di lavoratori ad alto livello di istruzione.

Nell'articolo sostenevo che i computer avrebbero rilevato molte delle mansioni cognitive che noi troviamo complicate, ma che ci sarebbe stata ancora domanda di esseri umani per compiti che richiedono buon senso, tra cui molte forme di lavoro manuale. Per usare le parole di un mio amico all'epoca, la mia tesi era che avremmo avuto sempre bisogno di cameriere e giardinieri.

Ed è quello che sta succedendo.
Mi era sfuggito al momento della pubblicazione un saggio del 2013 degli economisti Paul Beaudry, David Green e Benjamin Sand, ma trovo che centri in pieno la questione: «La nostra tesi è che intorno al 2000, la domanda di competenze (o più nello specifico la domanda di mansioni cognitive spesso associate a un elevato livello di istruzione) ha subito un'inversione», scrivono gli autori. «Molti ricercatori hanno documentato un forte e costante incremento della domanda di competenze nei decenni che hanno preceduto il 2000. In questo saggio, noi documentiamo un calo di tale domanda negli anni successivi al 2000, nonostante l'offerta di lavoratori altamente istruiti continui a crescere.

Proseguiamo dimostrando che in risposta a questa inversione della domanda, i lavoratori ad alta qualifica sono scesi nella scala occupazionale e hanno cominciato a svolgere mansioni tradizionalmente appannaggio dei lavoratori a bassa qualifica». (Il saggio si può leggere qui).

Un'implicazione evidente di queste scoperte è che la convinzione che la disuguaglianza di reddito abbia a che fare esclusivamente con l'istruzione, e possa essere risolta attraverso l'istruzione, è ancora più sbagliata di quanto pensassimo.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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