NEW YORK - Apple ha messo a segno un bilancio trimestrale decisamente degno di nota anche per investitori che fossero abituati ai suoi record. Ha polverizzato ogni attesa, comprese le piu' spericolate, con performance trainate da vendite senza precedenti degli ultimi modelli di iPhone, il 6 and il 6 Plus. L'amministratore delegato Tim Cook ha potuto sollevare il siparo su utili in rialzo del 38% a 18 miliardi di dollari, pari a 3,06 dollari per azione, e un fatturato balzato del 30% a 74,6 miliardi. “A quarter for the Ages” - un trimestre insuperabile - e' stata la recensione del solitamente compassato Wall Street Journal per lo spettacolo dato dai conti della società.
Gli iPhone venduti? Ben 74,5 milioni, cioè quasi dieci milioni più del previsto, per il 65% all'estero. Vale a dire 34.000 smartphone ogni ora, giorno e notte, durante l'intero trimestre e a un prezzo medio di 687 dollari, 50 dollari più di un anno fa. “Sono volumi quasi difficili da comprendere”, ha ammesso lo stesso Cook. I margini di profitto? Pari al 39,9 per cento. L'elenco dei record - utili e fatturato, vendite di iPhone e di Mac, entrate dall'App store - contrasta con le cocenti delusioni sofferte invece da grandi rivali hi-tech quali Microsoft. Abbastanza da convincere il titolo di Cupertino a salire del 5% fin dal dopo mercato nonostante fosse reduce da una giornata fortemente negativa per tutta la borsa.
Apple ha anche annunciato un dividendo di 47 centesimi pagabile il 12 febbraio e ha calcolato di aver finora “restituito” agli investitori, con piani di cedole e buyback, 103 miliardi di dollari. Ciononostante le sue riserve, a fine dicembre, sono ancora salite del 15% a 178 miliardi di dollari.
Tutte le principali cifre del trimestre scorso - il primo fiscale per l'azienda - oltre a entrare negli annali dei record hanno letteralmente polverizzato sia le attese medie che le piu' rosee. Le previsioni della vigilia avevano indicato che, sull'onda di una buona stagione di fine anno, Apple avrebbe annunciato utili pari a 2,60 dollari - 15,3 miliardi in profitti netti - e un giro d'affari di 67,7 miliardi di dollari. I piu' coraggiosi osavano sperare in utili pari a 2,97 dollari e in un fatturato di 74,27 miliardi. Le vendite di iPhone avrebbero dovuto essere di 66,5 milioni, gia' cosi' un incremento del 30% rispetto all'anno precedente, o al piu' di 70 milioni. A conti fatti gli smartphone di Apple hanno non solo stracciato il loro precedente record trimestrale di 51 milioni ma, per fare qualche paragone, hanno superato nettamente i 60 milioni di televisori venduti dall'intero settore del piccolo schermo e quasi rivaleggiato con gli 84 milioni totali di computer desktop e portatili.
A proposito di computer: le vendite di desktop e portatili Mac hanno sostanzialmente rispettato le attese con 5,5 milioni, simili alla performance gia' robusta del trimestre immediatamente precedente. Sulle ultime iniziative, il servizio di pagamenti mobili Apple Pay, l'azienda ha dato conto di 750 banche e finanziarie che oggi appoggiano le transazioni e ha stimato di gestire due dollari ogni tre spesi attraverso i cosiddetti “contactless payments”.
Apple ha anche offerto un outlook relativamente incoraggiante. Cook ha anzitutto svelato che l'atteso arrivo dell'Apple Watch avverra' “secondo le previsioni”, aggiungendo una data precisa e ufficiale che finora mancava: le consegne del nuovo gadget cominceranno da aprile. Per i tre mesi in corso, prevede entrate tra i 52 e i 55 miliardi di dollari, anche se come sempre in declino rispetto ai tre mesi di fine d'anno. La cifra attesa rappresenta tuttavia un miglioramento rispetto ai 45,6 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. Il direttore finanziario Luca Maestri ha pero' riconosciuto le sfide generate dalle tensioni valutarie e dal dollaro forte anche per Apple, indicando che potrebbero sottrarre cinque punti percentuali alle vendite.
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