TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in lieve progresso dello 0,36% a 17.771,93 punti. Il mercato azionario giapponese ha iniziato la nuova ottava con la tendenza a un leggero rialzo, con oscillazioni in una fascia limitata, sull'onda di un irrobustimento del dollaro sullo yen fin nelle vicinanze di un cambio a 119. Le spinte rialziste sono state però contrastate dai dati pubblicati ieri sul commercio cinese in gennaio, che evidenziano un calo dell'export (-3,3%) e un crollo dell'import (-19,9%), il che lascia intravedere un rallentamento della seconda economia mondiale.
La debolezza dello yen si lega ai dati migliori delle previsioni sull'occupazione negli Stati Uniti, che segnalano un buon stato di salute dell'economia Usa (e quindi l'avvicinarsi del momento in cui la Federal Reserve potrà decidere di cominciare a rialzare i tassi di interesse). In evidenza i titoli delle società esportatrici e quelli di alcune società che hanno reso noto un bilancio superiore alle aspettative, come il colosso delle telecomunicazioni NTT. Acquisti anche su Daiichi Life dopo le indiscrezioni sulla volonta' del colosso assicurativo di aumentare la partecipazione nel gruppo bancario Resona (anch'esso in rialzo). Deboli, invece, i corsi di Olympus, che ha deluso le attese sugli utili e ammesso che una inchiesta negli Usa potrebbe incidere negativamente sulla redditività. Intanto il surplus delle partite correnti in Giappone (sesto mese consecutivo in positivo) si è attestato a 187,2 miliardi di yen a dicembre, un livello inferiore alle attese.
La popolarita' del governo del premier Shinzo Abe, secondo i sondaggi pubblicati nel weekend, e' salita leggermente dopo la crisi degli ostaggi, ma gli intervistati a grandissima maggioranza sono contrari a un coinvolgimento diretto del Paese in Medio Oriente. Nessuna reazione ha suscitato negli investitori la notizia del lancio di cinque missili a corto raggio nel Mar del Giappone da parte della Corea del Nord: lo stesso lieve calo della Borsa di Seul e' attribuibile alle indicazioni provenienti dall'economia del suo principale partner commerciale, la Cina.
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