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Lagarde lancia l’allarme: fuga dai mercati emergenti se la Fed alza i…

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Lagarde lancia l’allarme: fuga dai mercati emergenti se la Fed alza i tassi

  • –di Agenzia Radiocor

La volatilità che aveva colpito i mercati emergenti quando, nel maggio 2013, la Federal Reserve aveva fatto capire che stava preparando il “tapering” - la riduzione graduale degli stimoli monetari - potrebbe tornare nel momento in cui la banca centrale americana inizierà ad alzare i tassi per la prima volta dal 2006.

Il rischio di una riedizione del maggio 2013 ...
L’avvertimento arriva dal direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. «Temo che quello non sarà un episodio isolato», ha detto l’ex ministro francese delle Finanze riferendosi alla riduzione del ritmo con cui la Federal Reserve acquistava mensilmente Treasury e bond ipotecari come parte di un programma di stimolo che è finito lo scorso ottobre. Parlando da Mumbai presso la banca centrale indiana, Lagarde ha spiegato che l'attesa volatilità è dovuta al fatto che «la tempistica e il ritmo di un rialzo dei tassi può ancora sorprendere i mercati». Al suo fianco sedeva Raghuram Rajan, il governatore della Reserve Bank od India che da tempo chiede un maggiore coordinamento tra le grandi banche centrali per mettere al riparo i mercati emergenti da bruschi movimenti di capitale.

... Ma potrebbe anche andare peggio
Lagarde ha aggiunto che il tam-tam sul “tapering” - che innervosì i mercati asiatici spingendo al ribasso le valute della Regione (rupia indiana inclusa) contro il dollaro - potrebbe questa volta essere peggiore per via dell’enorme liquidità riversata nel sistema finanziario globale. «Il pericolo è che le vulnerabilità che si sono venute a creare durante un periodo di politiche monetarie molto accomodanti possano improvvisamente liberarsi quando tali politiche vengono ritirate creando una volatilità significativa», ha proseguito Lagarde.

Ecco perché il numero uno del Fondo preme sulle banche centrali degli emergenti affinché stiano in guardia e aumentino la loro cooperazione: «Se la volatilità sui mercati si materializza, le banche centrali devono essere pronte ad agire... politiche monetarie temporanee ma aggressive potrebbero essere necessarie, specialmente sul fronte di sostegno alla liquidità in certi settori o mercati e [...] con interventi mirati sui cambi».

L’attesa per la Fed e la frenata degli emergenti
La maggior parte degli economisti prevede che domani la Fed toglierà dal comunicato finale il termine «paziente» in vista del rialzo dei tassi. Questo significa che a partire da giugno ogni riunione del board può essere quella buona per la stretta, che sarebbe la prima dal giugno del 2006.

In vista di questo evento alcune valute dei Paesi emergenti sono già finite sotto pressione. Il caso più eclatante è quella della lira turca, che nei giorni scorsi ha toccato i minimi storici sul dollaro. Diverse economie emergenti sono in difficoltà: dalla Russia, alle prese con la guerra in Ucraina e con le sanzioni internazionali, fino al Brasile, che non riesce a riformare la sua economia. La Lagarde ha osservato che la fase di crescita sta vivendo una fase di rallentamento in «molte grandi economie emergenti».

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