TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo dello 0,76% a 19.789,8 punti, dopo esser salito oltre il livello di 19.800 per la prima volta da 15 anni.
Il mercato azionario nipponico ha ritoccato livelli mai visti dall'aprile 2000 sull'onda del rinnovato indebolimento dello yen nei confronti del dollaro sopra un cambio a 120. Se pure sembra allontanarsi il momento del rialzo dei tassi Usa, il dollaro resta forte e favorisce a Tokyo gli acquisti sui titoli delle società votate all'export (anche se oggi il comparto automobilistico non ha brillato inseguito a un report non favorevole). In evidenza anche il settore dell'energia.
A incidere positivamente c'è anche il fatto che si sta rafforzando la sensazione che la Banca del Giappone dovrà procedere a nuovi allentamenti monetari se inflazione e spesa dei consumatori dovessero restare anemiche. Oggi, tuttavia, l'istituto guidato da Haruhiko Kuroda si è limitato, secondo le attese, a confermare la politica monetaria di allentamento quantitativo e qualitativo introdotta due anni fa e rafforzata lo scorso ottobre. Dopo l'annuncio della decisione della BoJ, il cambio è tornato sotto quota 120 sul dollaro e i guadagni dell'indice guida sono stati limati.
Sul fronte macro, si segnala che nella bilancia dei pagamenti giapponese si è registrato a febbraio il maggior surplus delle partire correnti dal settembre 2011 a 1.440 miliardi di yen. Un dato superiore alle aspettative determinato dal calo del 75% del deficit commerciale a 143,1 miliardi di yen e dai robusti proventi derivanti dagli investimenti esteri (+27,5% al record per il mese di 1.860 miliardi di yen). In positivo la bilancia turistica per 63,3 miliardi di yen, grazie all'afflusso record di visitatori esteri nel Sol levante (1,39 milioni).
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