Tra le accuse mosse dall'Antitrust europea a Gazprom c'è anche quella di aver praticato «politiche di prezzo sleali» nei confronti di alcuni clienti, che sono stati costretti a pagare il gas più del dovuto. Ma qual è il giusto prezzo del gas? La stessa commissione per la Concorrenza ha qualche difficoltà a spiegarlo. Il problema, afferma, deriva «in parte» dalle formule utilizzate dai russi per definire i prezzi nei contratti di fornitura: formule che indicizzano il gas a un paniere di prodotti petroliferi e hanno «indebitamente favorito Gazprom rispetto ai suoi clienti».
Questo secondo Bruxelles si è verificato in 5 Paesi dell'Est europeo: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Anche altrove però - Italia inclusa - il gas russo resta almeno in parte indicizzato al petrolio. E sistemi analoghi per prezzare il gas sono tuttora utilizzati (finora senza scandalo) da altri fornitori, come l'Algeria e fino a poco tempo fa la Norvegia. Sistema antiquato probabilmente. Ma anche ingiusto, sleale, indice di abuso di posizione dominante? La Commissione Ue chiarisce che «indicizzare il prezzo di un prodotto al petrolio o a qualsiasi altro prodotto non è di per sé illegale», così come non è illegale «il fatto che il gas possa avere prezzi diversi in Paesi diversi».
Bruxelles dice di essere giunta alla conclusione che i prezzi di Gazprom sono sleali (con alcuni clienti) «confrontandoli con diversi benchmark, come in costi sostenuti da Gazprom, i prezzi in diverse aree geografiche e i prezzi di mercato». Per molti anni in effetti i prezzi sul mercato libero - il mercato spot - sono stati più bassi, in alcuni periodi anche molto più bassi dei prezzi contrattuali, che fossero quelli di Gazprom o di altri fornitori. Poi però il petrolio è crollato, addirittura dimezzando di prezzo nel giro di pochi mesi.
E anche il gas (contrattuale) è stato trascinato al ribasso, tanto da diventare competitivo con quello sul mercato spot, se non addirittura più economico. Se è facile contestare a Gazprom l'illegalità degli ostacoli a riesportare il gas russo o i ricatti con cui ha legato la concessione di forniture a trattamenti di favore - per esempio l'appoggio per la costruzione di un gasdotto -, sulle politiche di prezzo le accuse prestano il fianco a contestazioni.
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