Hsbc, la maggiore banca europea, sta meditando di abbandonare l'Inghilterra e trasferire altrove il suo quartier generale. Douglas Flint, presidente di Hsbc, ha annunciato oggi all'assemblea annuale degli azionisti una «revisione immediata» del luogo migliore per la sede della banca, specificando che è stata decisa «in seguito alle riforme strutturali e della regolamentazione imposte dopo la crisi».
Sotto assedio da tutti i fronti, Hsbc invia un chiaro messaggio alle autorità e al Governo che non gradisce affatto il nuovo regime. Nel mirino per le accuse di elusione fiscale alla sua banca privata in Svizzera, criticata dagli azionisti per gli utili in calo e la debolezza del titolo, penalizzata da multe e risarcimenti, la banca ha dovuto anche subire una stretta sui bonus e ora dovrà affrontare la prospettiva del ringfencing, la separazione forzata delle attività retail da quelle di investment banking imposta da Londra. Il mese scorso inoltre il Governo britannico ha alzato la bank levy, un'imposta che penalizza in particolare le banche britanniche perché vengono tassate sui loro bilanci globali. Hsbc dovrà pagare 1,5 miliardi di sterline dagli 1,1 dello scorso anno.
Hsbc non ha specificato dove pensa di trasferire la sede, ma non è difficile indovinare dati gli storici legami della banca con una certa ex colonia britannica. Nata come Hong Kong Shanghai Banking Corporation, aveva trasferito la sede a Londra solo nel 1993 in vista del trasferimento della sovranità alla Cina. Ieri le autorità di Hong Kong non hanno perso tempo, esprimendo grande soddisfazione per la decisione di Hsbc.
L'annuncio della banca a meno di due settimane dalle elezioni è stato studiato per creare il massimo imbarazzo possibile sia al governo guidato da David Cameron che all'opposizione. Flint ha sottolineato oggi la gravità del rischio di una possibile uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea in seguito al referendum promesso dai Conservatori. Una vittoria laburista non sarebbe una soluzione, dato che il partito di opposizione ha promesso tasse più elevate sul settore bancario.
Non è la prima volta che Hsbc minaccia di andarsene: lo aveva già fatto nel 2006 per protestare contro il regime fiscale britannico, ma poi alla fine era rimasta. Questa volta però le pressioni degli azionisti per una riduzione dei costi e la prospettiva di una vita più facile potrebbero convincere la banca a fare il gran passo. Il mercato intanto ha già dato il suo verdetto: il titolo Hsbc ha guadagnato il 3% alla Borsa di Londra.
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