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Grecia e Spagna spaventano i listini. Milano e Madrid chiudono a…

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la giornata dei mercati

Grecia e Spagna spaventano i listini. Milano e Madrid chiudono a -2%. Spread oltre 130

Andamento titoli
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La Grecia (nuove tensioni con i creditori internazionali) e la Spagna (elezioni con vittoria di Podemos) spingono in rosso i mercati azionari dei Paesi periferici, in una giornata “strana” in Borsa dato che sono chiuse contemporaneamente le piazze di Francoforte, Londra, e Hong Kong per festività. Chiusa anche Wall Street per il Memorial Day.

Di conseguenza i volumi sono ridotti e gli indici restano inchiodati sui valori delle vendite di inizio mattina,

Il FTSE MIB ha chiuso con un ribasso del 2,09%. Madrid ha ceduto il 2,01%, in linea con il rbass come la Borsa di Atene. Ancora più marcato il ribasso di Madrid. Pesano le notizie che arrivano dalla Grecia dove il ministro delle Finanze Varoufakis ha detto nel week-end che non pagheranno la nuova tranche di debito al Fondo monetario internazionale in quanto le risorse in cassa non sono sufficienti. Gli investitori non escludono a questo punto l’ipotesi di Grexit.

In netto calo anche la Borsa di Madrid all’indomani della vittoria del partito anti-austerity Podemos alle elezioni.

Tra i singoli titoli a Piazza Affari frenano i bancari Unicredit, Banco Popolare e Banca Pop Mi, mentre Banca Mps e relativi diritti sono congelati nel primo giorno di aumento di capitale. Maglia nera invece è Fca dopo le indiscrezioni di stampa su un rifiuto di Gm a discutere con l'ad Sergio Marchionne di una potenziale fusione.

Sul mercato valutario l’euro scivola sotto 1,10 dollari mentre lo spread tra BTp e Bund risale e supera quota 130. Il rendimento del decennale è all'1,91%. Il differenziale tra Bonos e Bund è a 117 punti con un tasso dell'1,77% non risentendo al momento del partito anti-austerity Podemos alle elezioni di ieri.

La giornata di oggi è priva di dati macro rilevanti. Mentre domani arrivano gli ordini dei beni durevoli negli Usa e venerdì la revisione del Pil del primo trimestre negli Usa. Se fosse inferiore alla prima stima (+0,2%) ci potrebbero essere ripercussioni sul cambio euro/dollaro, molto sensibile ai dati macro che arrivano dagli Usa perché da essi può dipendere il timing entro cui la Fed deciderà di alzare i tassi di interesse.

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