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La giornata DEI MERCATI

Atene (-5%) affossa le Borse. Piazza Affari chiude a -2,1%

Andamento titoli
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Le Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in netto calo penalizzate dalle incertezze sulla Grecia. Ieri sera è stato deciso di accorpare in un’unica rata il pagamento di quattro rate per complessivi 1,6 miliardi al Fondo monetario internazionale e di farlo slittare a fine mese. La prima rata (da 300 milioni) scadeva oggi. L’Fmi ha spiegato che è una possibilità che rientra a favore degli Stati ma in ogni caso è stata interpretato dagli investitori come un segnale di debolezza. Tecnicamente è la prima volta (dopo 35 anni, era successo allo Zambia) che un Paese non rispetta le scadenze per un pagamento al Fmi.

Debole anche Wall Street che ha chiuso contrastata: il Dow Jones ha perso lo 0,31% a 17,849,66 punti, il Nasdaq è salito dello 0,18% a 5.068,46 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,1% a 2.093 punti.

Tensione sul mercato obbligazionario di Atene dove il titolo a due anni sfiora il 25%, il decennale è oltre l’11%. La Borsa di Atene ha chiuso con un riabsso del 4,98% (segui l’indice Ftse Athens).

Ma non è solo la Grecia a tenere in bilico i mercati. Tornano infatti le tensioni in Ucraina. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dichiarato che la Russia avrebbe dispiegato 9mila soldati nel conflitto nell'Est del Paese eche la «minaccia russa» in Ucraina è «senza precedenti». Il capo di stato ucraino ha aggiunto che si coordinerà sul tema con il presidente Usa Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel in vista del G7

Piazza Affari, Grecia a parte, ha chiuso con la maglia nera in Europa. Il Ftse Mib ha ceduto il 2,1% contro il -1,2% di Francoforfe e Parigi. In netto calo Eni. Carige e Banca Mps sospese in Borsa e poi riammesse. I titoli delle due banche bocciate agli stress test e alle prese con il rafforzamento patrimoniale cedono rispettivamente, il 10 e il 5%.

Lo spread tra BTp e Bund termina con un rialzo superiore a 130 punti in un mercato obbligazionario decisamente volatile, come indicato anche dallo stesso governatore della Bce, Mario Draghi (rendimenti dei bond dell’Eurozona). Il Bund a 10 anni si riavvicina allo 0,9%, mostrando anche oggi una fortissima volatilità.

È arrivato intanto dagli Usa il tanto atteso dato sugli occupati non agricoli (non farm payroll) di maggio. Si sono registrati 280 mila nuovi occupati, un incremento superiore ai 225 mila previsti dagli analisti. Lo riferisce il dipartimento del Lavoro. Si tratta di una notevole accelerazione rispetto ai 221 mila di aprile. Il tasso di disoccupazione è invece salito a sorpresa al 5,5% dal 5,4%. Dopo la pubblicazione del dato il dollaro si è rafforzato sull’euro. Il cambio euro/dollaro è sceso di una figura, da 1,123 a 1,113.

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