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Trimestre record per Apple, vendite iPhone +35% ma sotto le stime

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I CONTI DELLA MELA

Trimestre record per Apple, vendite iPhone +35% ma sotto le stime

Nonostante utili sopra le stime per il nono trimestre consecutivo, ieri nell'after-hours il titolo Apple è scivolato sui minimi di febbraio bruciando una capitalizzazione pari a un valore di 66 miliardi di dollari. Il motivo? Vendite sotto le stime degli analisti per quanto riguarda l’iPhone e previsioni di ricavi tra i 49 e i 51 miliardi di dollari per quanto riguarda il trimestre in corso (il consensus di Thomson Reuters era per 51,13 miliardi).

E l'Apple Watch, il primo nuovo prodotto dal lancio dell'iPad nel 2010 e contenuto per la prima volta nella trimestrale del gruppo? Come previsto, l'azienda con sede a Cupertino (California) non ha fornito numeri ma ha precisato che le sue stime interne sono state superate.

Secondo il numero uno Tim Cook l'orologio 'smart' lanciato lo scorso aprile ha avuto “un inizio fantastico”. Gli ha fatto eco il direttore finanziario, l'italiano Luca Maestri: “Abbiamo venduto più Apple Watch degli iPhone e iPad venduti quando furono lanciati” per la prima volta. Ciò ha portato il successore di Steve Jobs ad aggiungere: “Ci sentiamo davvero bene per quel che abbiamo fatto”. Eppure al mercato non è bastato: il titolo ha ceduto quasi il 7% nell'after-hours, colpa anche di un outlook sui ricavi giudicato “conservativo” per il trimestre in corso. La seduta era finita con un -1% a 130,75 dollari.

Quanto ai conti, in quello che per Apple è il terzo trimestre fiscale gli utili sono arrivati a 10,7 miliardi di dollari, in rialzo del 38% rispetto ai 7,74 miliardi dello stesso periodo dell'anno prima. I profitti per azione sono passati a 1,85 dollari contro un consensus da 1,81 dollari. I ricavi sono arrivati a 49,61 miliardi, un +33% sui 12 mesi prima. Il mercato si aspettava quota 49,43 miliardi. I margini lordi sono stati del 39,7%, oltre le previsioni ferme nell'intervallo 38,5-39,5%.

In termini di prodotti, Apple ha venduto 47,53 milioni di iPhone, in rialzo del 35% rispetto a 12 mesi prima ma sotto le previsioni per 49,4 milioni di unità. Gli smartphone continuano comunque a essere la principale fonte di ricavi di gruppo, avendone generati 31,368 miliardi, un +59% rispetto a un anno prima anche se in calo del 22% sul trimestre precedente.

Gli iPad continuano a soffrire, complice la presenza sul mercato di smartphone con schermi più grandi e laptop sempre più leggeri: nel periodo ne sono stati venduti 10,931 milioni di pezzi, in calo del 18% rispetto all'anno prima e del 13% su gennaio-marzo. Si è trattato del sesto trimestre consecutivo di vendite in ribasso su base annuale.

Quanto ai Mac, ne sono stati consegnati 4,796 milioni di unità, il 9% in più rispetto al periodo aprile-giugno dell'anno scorso e il 5% sopra quanto visto nel primo trimestre 2015.
Nella categoria “altri prodotti” che include il Watch, Apple TV, Beats Electronics, l'iPod e accessori di parti terze, il fatturato è salito in un anno del 49% a 2,641 miliardi di dollari probabilmente grazie al contributo dell'orologio 'smart'. Per ora l'unica informazione utile per fare un confronto con il debutto dell'iPad è la seguente: nel luglio del 2010 Apple disse di avere venduti 3,27 milioni di pezzi dopo il lancio del tablet in quel trimestre.

Nel segmento “servizi” che include iTunes, AppleCare e tra gli altri Apple Pay i ricavi sono stati da record (5,028 miliardi, +12% annuo) grazie all'Apple Store.
A livello geografico, le Americhe restano il mercato numero uno con un fatturato da 20,2 miliardi di dollari, il 15% in più in un anno ma il 5% in meno in tre mesi. Per la seconda volta di fila l'Europa è superata dall'area caratterizzata da Cina, Hong Kong e Taiwan. Quest'ultima è diventata la seconda regione più redditizia con vendite pari a 13,230 miliardi (+112% in un anno ma -21% in tre mesi) e secondo Cook è destinata “a un certo punto a superare gli Usa”.

L'amministratore non è preoccupato del potenziale rallentamento della seconda economia al mondo e il cui mercato azionario è stato oggetto di un forte sell-off tra metà giugno e inizio luglio: “E' una preoccupazione forse eccessiva. Sarebbe da pazzi cambiare i nostri piani”, che prevedono una rapida espansione degli Apple Stores nella regione. Nel Vecchio Continente, il fatturato è cresciuto in un anno del 19% a 10,342 miliardi ma è sceso su base trimestrale del 15%. In Giappone il giro d'affari ha toccato i 2,872 miliardi (+9% annuo e -17% trimestrale). Nel resto dell'Asia-Pacifico le vendite sono state pari a 2,952 miliardi (+26% annuo, -30% trimestrale).

Nonostante il tonfo di ieri a Wall Street, Apple resta l'azienda con il più alto valore di borsa al mondo (circa 686,7 miliardi di dollari) comodamente davanti a Google (che ha il secondo valore di borsa più alto, a 467 miliardi).

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