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la giornata dei mercati

La Cina (-8,4%) spaventa anche le Borse europee. Piazza Affari chiude a -3%. Ma lo spread regge a 120

Andamento titoli
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Le Borse europee accentuano i cali nel pomeriggio e chiudono in netto ribasso con il FTSE MIB di Piazza Affari che chiude a -2,97% scendendo sotto i 23mila punti, maglia nera in Europa (media degli altri listini a -2,3%). A condizionare l’andamento dei listini le forti vendite sulle Borse cinesi che, dopo tre settimane di recuperi, sono tornate sull’ottovolante. Al termine degli scambi l'indice composito di Shanghai ha chiuso in calo dell'8,48%, è la peggiore performance dal 2007. Male anche la piazza di Shenzhen con l'indice composito in calo del 7% a 2.160,09 punti. La Borsa di Hong Kong ha perso il 3%.

L'improvviso e inatteso crollo di Shanghai arriva dopo tre settimane di calma durante le quali l'indice compositi aveva recuperato il 16% rispetto al minimo toccato lo scorso 8 luglio. La principale piazza cinese aveva registrato, infatti, un breve periodo di alta volatilita' provocato dai timori della presenza di una bolla sul mercato cinese anche per la diffusa pratica dell'acquisto a debito dei titoli.

L'attuazione rapida di alcuni interventi da parte delle autorità cinese aveva frenato i timori degli investitori, in particolare quelli retail, sulla presenza di una bolla speculativa sul mercato. Il recupero delle ultime tre settimane era stato favorito anche dalla presenza in acquisto di entita' controllate dallo Stato. È il caso del fondo China Securities Financial Corp. che secondo alcuni operatori sarebbe intervenuto massicciamente in acquisto sulla piazza di Shanghai.

I listini cinesi oggi sono crollati sui timori di un rallentamento dell'economia del colosso asiatico: il dipartimento di statistica cinese ha evidenziato un calo dei profitti industriali dello 0,3% a giugno. Il dato si aggiunge all'indice pmi manifatturiero cinese, reso noto venerdì scorso e sceso ai minimi da 15 mesi, confermando i timori di un rallentamento della locomotiva asiatica. Le preoccupazioni sull'economia cinese contagiano anche le altre borse: Tokyo ha chiuso in calo dello 0,95%.

La notizia impatta anche sull’andamento delle Borse europee dove ci si chiede se ci potrà essere un contagio cinese. Sul listino milanese forti vendite su Fca dopo la multa record da 105 milioni di dollari inflitta dagli Usa a causa di inadeguati ritiri di autovetture. Tra gli altri titoli forti vendite su Sorin dopo lo stop all'aggregazione con Cyberonics.

Le Borse europee registrano però buoni dati macro che arrivano dall’Eurozona. A luglio l’indice Ifo, che misura la fiducia sull’andamento economico delle imprese tedesche, è salito a 108 punti, battendo le attese.

L’euro torna sopra quota 1,10 dollari. Oltreoceano, chiusura in territorio negativo anche per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,71% a 17.443,60 punti, il Nasdaq cede lo 0,96% a 5.039,78 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,6% a 2.067,87 punti. Questa settimana è atteso il discorso del governatore della Federal Reserve Yanet Yellen che potrebbe dare indicazioni importanti sulla politica monetaria negli Usa. I mercati si aspettano almeno un rialzo dei tassi nel corso dell’anno ma c’è incertezza sul timing: non tutti gli operatori sono infatti convinti che questo possa avvenire già a settembre.

I dati macro Usa vanno nella direzione di un rialzo dei tassi: gli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati in giugno del 3,4%. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio è superiore alle attese degli analisti che si attendevano un rialzo del 2,7%. La performance dell'indice di giugno riflette in larga parte un forte aumento di ordini (+66,1%) nel settore aeronautico a uso commerciale. Al netto del comparto trasporti, gli ordini sono cresciuti nel mese dello 0,8%, il maggior rialzo dallo scorso agosto.

Prosegue il calo del petrolio che apre la settimana con un nuovo ribasso del greggio Wti del Texas pari allo 0,7% a 47,79 dollari al barile. Dal picco di giugno il passivo è così del 20%. Arretra anche il Brent a 54,5 dollari (-12 centesimi).

Sul fronte obbligazionario lo spread tra Btp e Bund tedeschi torna a superare la soglia dei 120 punti. Il rendimento è all'1,89%. Il differenziale tra Bonos spagnoli e Bund si attesta a 124 punti con un tasso all'1,92% (rendimenti dei bond dell’Eurozona).

Atteso oggi a mercati chiusi l'annuncio dei quantitativi e delle tipologie che il Tesoro offrirà all'asta a medio-lungo di giovedì 30 luglio. Venerdì è stato comunicato che il ministero dell'Economia offrirà alla prossima asta del 29 luglio 6,5 miliardi di euro in Bot a 6 mesi (durata 182 giorni), contro i 7,7 miliardi in scadenza. Domani nella prima giornata delleaste di fine mese si terrà il solo collocamento degli indicizzati, con un'offerta fino a 750 milioni di Btpei settembre 2026, data la cancellazione dell'asta di Ctz.

Sui mercati intanto tiene banco ancora la questione greca. Questa mattina la Bce ha respinto la proposta di Atene di riaprire la Borsa senza restrizioni. Originariamente fissato per venerdì, l'avvio dei negoziati per il terzo bailout è stato invece rimandato di qualche giorno a martedì, “per ragioni tecniche, non politiche né diplomatiche”, secondo un funzionario del ministero delle Finanze. I colloqui dovrebbero sbloccare il terzo programma di bailout, del valore di 86 miliardi di euro. La Borsa di Atene resterà intanto chiusa anche oggi, ma potrebbe riaprire domani, dopo una chiusura di un mese. Le banche greche hanno invece riaperto lunedì scorso.

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